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Villacidro, perseguita il vicino per il parcheggio dell’auto: denunciata per violenza privata

Villacidro, per una sorta di vis espansiva del diritto di proprietà immobiliare è usanza consolidata nei paesi (ma non soltanto in questi) considerare il pezzo di strada che fronteggia l’ingresso della propria abitazione come pertinenza privata. In particolare per gli alloggi siti a pianterreno ma anche per i piani rialzati, mai fosse che qualcuno si permettesse di parcheggiare in prossimità del proprio portoncino d’ingresso, quell’area è stata usucapita nella comune considerazione dei vicini, perché magari già il nonno del proprio nonno usava parcheggiare qualcosa su quella superficie e, per una tacita questione di rispetto invalsa in quel microcosmo, tutti debbono sapere quali spazi sono consentiti e quali no. Poi succede che qualcuno venga da fuori e si allarghi, ma questo dipende dalla discrezione di taluno o dalla sfrontatezza di talaltro. Chi non rispetti ataviche usanze o non ne riconosca il valore e parcheggi dove gli capita, stravolge usi e costumi di quel piccolo mondo antico. Così a Villacidro, si dice il peccato ma non si dice il peccatore, un 19enne si ritrova ad essere perseguitato da una vicina 79enne che gli vorrebbe impedire di collocare l’autovettura entro certi confini immaginari, manco fosse il Golfo della Sirte, e per farlo usa sistemi molto molesti, dalle sedie ai secchi d’acqua posti a delimitare immaginari confini, ai sassi collocati sotto le gomme posteriori del mezzo nemico, invasivo dei sacri spazi, ai bigliettini minatori, agli improperi proclamati a gran voce contro quel giovane maleducato, nemico di tradizioni avite e persecutore di anziani. La macchina comunque non è mai stata danneggiata. Fatto sta che il giovanotto non si è dato per vinto e utilizzando moderne tecnologie inesistenti al tempo del sorgere delle proclamate tradizioni cui si rifà l’anziana avversaria, ha registrato le performances della donna in audio e in video e ha portato il tutto ai carabinieri per corroborare diverse proprie denunce querele. Ora la donna si trova ad essere denunciata per violenza privata ed il reato continuato ci sta tutto. Si tratterà di vedere piuttosto se per qualche normativa il tutto possa ridursi a un esercizio arbitrario delle proprie ragioni, se effettivamente sussista un diritto della signora ad escludere gli altri da quello spazio. Ma è molto improbabile che questa norma possa esistere.

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