Vicenza: furiose liti di vicinato sfociate anche in violenza, interviene la polizia di stato.
Vari interventi per liti di vicinato, di cui alcune caratterizzate per la particolare violenza posta in essere tra i contendenti.
Vicenza: furiose liti di vicinato sfociate anche in violenza, interviene la polizia di stato.
Nel corso del fine settimana, le Volanti della Questura hanno effettuato vari interventi per liti di vicinato, di cui alcune caratterizzate per la particolare violenza posta in essere tra i contendenti.
In particolare, le Volanti della Polizia di Stato – Questura di Vicenza, verso le ore 18.30 di sabato 16 dicembre, sono intervenute a Vicenza, in Via Nicolò Vicentino, dove era stata segnalata una violenta lite in atto per strada.
I Poliziotti, giunti sul posto, hanno verificato che un uomo, presente sulla sede stradale, lanciava pietre e sassi vari in direzione di un altro uomo che si trovava su un balcone del condominio. Questi, a sua volta, lanciava, in direzione del primo, vasi, cocci vari, ed altro.
I lanci reciproci erano talmente fitti che i Poliziotti sono stati costretti a chiudere momentaneamente la strada per prevenire danni ad eventuali passanti o auto in transito.
Gli Agenti, riuscivano così a sedare i due contendenti, acquisendo le loro versioni sui motivi del litigio e sulla dinamica dei fatti.
Da una prima ricostruzione risultava che i due avevano discusso perché si accusavano vicendevolmente di fare troppo rumore nei rispettivi appartamenti, posti uno sopra all’altro. Dopo vari litigi intercorsi orami da qualche settimana, uno dei due aveva perso la calma ed aveva affrontato l’altro armato di coltello. Vistosi minacciato, quest’ultimo avrebbe risposto spruzzando dello spray al peperoncino sul volto dell’alrto.
La lite era poi proseguita con lanci di pietre e oggetti vari dalla strada al balcone e viceversa.
Gli Agenti provvedevano nell’immediatezza a sequestrare lo spray ed il coltello.
Proprio mentre effettuavano l’intervento dei Polizia, ormai separate le parti in contesa, uno dei due avvertiva un forte malessere con dolore al petto, tanto da rendere necessario l’immediato intervento del SUEM 118.
L’uomo, pertanto, veniva soccorso e portato in Ospedale per le cure del caso, da cui veniva dimesso solo verso le ore 22.30.
Proprio alle ore 22.30, le Volanti della Questura venivano però nuovamente richiamate sul posto perché l’uomo, appena uscito dall’Ospedale, come ritorsione per quanto accaduto in precedenza, aveva staccato la corrente dell’intero condominio.
Ancora una volta, l’intervento dei Poliziotti riusciva nuovamente a sedare gli animi e riportare la calma tra i contendenti. Coinvolti nel litigio un cittadino dominicano del 1994 ed un cittadino egiziano del 1996, entrambi in regola con il permesso di soggiorno.
Le Volanti della Questura sono poi intervenute verso la mezzanotte tra sabato e domenica in Via Fantoni, sempre per un’ulteriore e diversa segnalazione di lite in strada.
Giunti sul posto, gli Agenti identificavano le parti in contesa, tutti cittadini provenienti dalla Libia, in regola con il permesso di soggiorno. Assunte le informazioni dalle parti in contesa e dei testimoni presenti all’accaduto, si accertava che uno di loro si era recato presso l’abitazione di Via Fantoni per chiedere il pagamento di un credito che vantava nei confronti dell’altro.
Non essendo in casa il capo famiglia, i suoi figli negavano che il loro padre dovesse del denaro al richiedente e dopo le varie insistenze di questi iniziavano a spingerlo chiedendogli di andarsene. Quest’ultimo, invece di andarsene, continuava a suonare il loro citofono, fino, poi, a danneggiare con un bastone la loro autovettura. Solo l’intervento del personale di Polizia riusciva a sedare gli animi.
Quanto accaduto in entrambi gli episodi è attualmente al vaglio dei competenti Uffici per le comunicazioni all’Autorità Giudiziaria e per valutare l’eventuale applicazione di misure di prevenzione nei confronti delle persone coinvolte.
Si rappresenta che la misura è stata adottata di iniziativa da parte dell’Ufficio procedente e che per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.
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