Veneto, Zaia: “Giovane ucciso a Mestre, tragedia di un ragazzo eroico, inasprire le pene e fare pulizia”. Maltempo: “Argini come groviere”.
Omicidio di Giacomo Gabbato il giovane ucciso a Mestre "una tragedia, un ragazzo eroico, fare pulizia e inasprimento delle pene".
Veneto, Zaia: “Giovane ucciso a Mestre, tragedia di un ragazzo eroico, inasprire le pene e fare pulizia”. Maltempo: “Argini come groviere”.
Il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, si esprime sulla drammatica situazione del territorio, sugli argini e sul piano delle opere idrauliche del Veneto per la difesa del territorio, e le dichiarazioni sull’omicidio di Giacomo Gabbato il giovane ucciso a Mestre, facendo il punto sulla microcriminalità e sulla sicurezza nelle città, “una tragedia, un ragazzo eroico, fare pulizia e inasprimento delle pene”.
“Fermo restando che dal 2010 abbiamo realizzato oltre 2 miliardi e 100 milioni di euro di opere con oltre 3.000 cantieri, la sfida ora per il Veneto sono i 5.000 km di argini che abbiamo da diaframmare e mettere in sicurezza perché sono messi a rischio dagli animali selvatici, come tassi e nutrie, che hanno reso gli argini dei gruviera. Bisogna prendere coscienza che la sfida non è più far fronte al sormonto arginale dell’acqua in caso di piena, che si può risolvere con i bacini di laminazione, ma lo sfondamento arginale. Ricordo che nel 2010 ci furono ben 32 argini sfondati. Abbiamo sistemato 50 km di argini e abbiamo progetti per 180 milioni di euro per altri 80 km. Non dobbiamo mettere a repentaglio la vita dei cittadini per salvaguardare la fauna” dichiara il Presidente della Regione Luca Zaia che questa mattina insieme all’assessore all’ambiente e dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin ha fatto il punto della situazione rispetto allo stato di attuazione per la messa in sicurezza delle infrastrutture idrauliche.
“Abbiamo realizzato 10 bacini di laminazione sui 23 previsti – ha precisato Zaia – 10 bacini che possono contenere 210 milioni di metri cubi d’acqua, che diventeranno 210 milioni di metri cubi con il completamento dei bacini che mancano. Sono numeri che ci dicono che abbiamo lavorato bene ma non basta farci dormire sonni tranquilli. Adesso, ribadisco, la sfida è mettere in sicurezza gli argini e servono strumenti per poterlo fare dato che stiamo parlando di 5.000 km di argini di competenza della Regione più altri 3.000 dei Geni Civili, che, insieme ai dirigenti e tecnici regionali, ringrazio per il lavoro e la continua collaborazione per garantire la sicurezza del nostro territorio”.
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