Udine, furto di gioielli ad un orafo da parte di 5 rom: i Carabinieri ne arrestano 3 e ne denunciano 2
Arrestate 3 persone, 2 uomini e una donna rispettivamente di 19, 22 e 48 anni e denunciate altre 2 donne di 43 e 50 anni, tutti di origine rom per furto aggravato di gioielli in oro e argento.
Udine, furto di gioielli ad un orafo da parte di 5 rom: i Carabinieri ne arrestano 3 e ne denunciano 2.
Nel pomeriggio del 16 febbraio i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Udine, in collaborazione con quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile di San Donà di Piave (VE) e con il supporto dei militari della Compagnia di Udine, in esito ad un articolato servizio dinamico di pedinamento ed osservazione messo in atto in questo Viale Mirko, hanno tratto in arresto in quasi flagranza di reato di furto aggravato tre persone di etnia rom, rispettivamente di 19, 22 e 48 anni, tra cui una donna, e ne hanno denunciate altre due di 43 e 50 anni, tutte regolarmente residenti nel territorio. I predetti 5 complici sono autori di un furto di gioielli in oro ed argento commesso circa un’ora prima a San Donà di Piave, presso un parcheggio pubblico, dove i malviventi avevano inseguito, da Udine, un rappresentante orafo venuto nella mattinata in Friuli dal Veneto per incontrare alcuni suoi clienti. Grazie alla testimonianza di una dipendente di un esercizio pubblico antistante al luogo del furto, la quale ha visto uno degli autori infrangere il finestrino dell’autovettura dell’orafo e portare via alcuni borsoni, è stato possibile, con la perfetta collaborazione dei militari dei vari Reparti coinvolti, rintracciare il rientro dei malviventi a bordo delle loro autovetture nel capoluogo friulano. La refurtiva dal valore di 20.000€ (ventimila) è stata interamente recuperata e verrà restituita al legittimo proprietario al termine delle vigenti procedure. Nel corso delle operazioni è emerso altresì che uno degli arrestati, conducente di uno dei mezzi, era alla guida senza patente, in quanto revocata.
Dei 5 complici, condotti in caserma per ulteriori accertamenti, come disposto dalla Procura, due sono stati associati presso la casa circondariale di Udine, la donna è stata accompagnata al carcere femminile di Trieste, mentre i rimanenti due sono stati denunciati all’Autorità Giudiziaria.
Si rappresenta che i provvedimenti, adottati d’iniziativa da parte del citato Reparto procedente, venivano avvallati dall’Autorità Giudiziaria e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagini in relazione alle vicende narrate sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
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