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Trieste, rivolta in carcere per il caldo e il sovraffollamento

Lenzuola date alle fiamme

Trieste, rivolta in carcere per il caldo e il sovraffollamento.

Rivolta di alcuni dei detenuti del carcere Ernesto Mari di Trieste a causa delle difficili condizioni nel penitenziario dovute al caldo e al sovraffollamento.

Un gruppo di detenuti si sarebbe asserragliato e le forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa avrebbero lanciato gas lacrimogeni.

Dopo gli scontri, diverse persone, probabilmente tutti detenuti, sono state portate via in ambulanza. Arredi e lenzuola sono stati dati alle fiamme. 

Alla rivolta avrebbero partecipato un centinaio dei 260 detenuti rinchiusi all’Ernesto Mari, numero ben più alto dei 150 che dovrebbe ospitare. Dopo ore di tensione, la protesta è rientrata.

«Ennesima rivolta, questa volta nel carcere di Trieste. Alla base sembrano esserci le cattive condizioni detentive». È il commento di Aldo Di Giacomo segretario generale Spp, sindacato autonomo della polizia penitenziaria. «Una rivolta al giorno nel più assoluto abbandono da parte dello Stato. Detenuti e poliziotti accomunati dalla stessa sorte. Non è più possibile continuare in questo modo – conclude – il ministro e governo si prendano le responsabilità di trovare soluzioni».

Trieste, rivolta in carcere per il caldo e il sovraffollamento

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