Traffico di reperti archeologici dal Casertano alla Svizzera: 22 indagati
L'indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo tutela Patrimonio Culturale di Napoli, ha già visto l’esecuzione di arresti eccellenti
Traffico di reperti archeologici dal Casertano alla Svizzera: 22 indagati.
Tombaroli, collezionisti privati, mediatori e responsabili di importanti case d’asta tra gli oltre 20 indagati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere per ricettazione e furto di beni culturali nell’ambito della maxi-indagine che ha permesso di intercettare migliaia di reperti antichi trafugati dall’Antica Cales. L’area archeologica situata nei pressi del comune di Calvi Risorta, nel Casertano, è abbandonata da anni.
Un vero scrigno di bellezze, quasi tutte ancora sotto terra, che i tombaroli portano alla luce alimentando un fiorente traffico illegale di reperti antichi di grande valore.
L’indagine, condotta dai Carabinieri del Nucleo tutela Patrimonio Culturale di Napoli, ha già visto l’esecuzione di arresti eccellenti. Come quello avvenuto a settembre 2022, quando veniva fermato l’allora sovrintendente per le province di Caserta e Benevento Mario Pagano.
Un altro arresto, messo a segno dagli investigatori nei pressi del confine svizzero, ha coinvolto un trafficante pronto a far entrare nel Paese elvetico reperti trafugati in Italia, che sarebbero stati venduti sotto banco ad una casa d’aste svizzera, il cui responsabile figura tra gli indagati.
Fondamentale, per capire anche il grado di coinvolgimento dell’esperto d’arte svizzero, sarà l’esito della rogatoria inviata ai magistrati elvetici dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.
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