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Torino, ladro scappa ma rimane intrappolato nel fango: la Polizia prima lo salva, poi lo arresta

Insieme ad un complice era stato sorpreso a rubare quattro scooter

Torino, ladro scappa ma rimane intrappolato nel fango: la Polizia prima lo salva poi lo arresta.

Un cittadino italiano di 21 anni è stato arrestato dagli agenti del Commissariati di Polizia di Stato Centro e Madonna di Campagna di Torino poiché gravemente indiziato del reato di furto aggravato.

Derubato mentre denuncia

Giovedì pomeriggio, un cittadino italiano si trova in commissariato per sporgere denuncia per il furto di alcuni motorini subito nella depositeria di cui è titolare. Mentre è lì, sul suo cellulare giunge una notifica che segnala una nuova intrusione nella struttura. Dalle immagini, emerge che alcuni soggetti stanno portando via un motorino dirigendosi verso una fabbrica abbandonata.

Delle pattuglie vengono subito inviate sul posto e una volta giunte presso la fabbrica abbandonata notano il catenaccio della porta forzato e alcuni scooter pronti per essere caricati su un mezzo.

Facendo ingresso nella struttura, i poliziotti scorgono due persone che alla loro vista si danno alla fuga in direzione del Parco della Colletta attraverso una grata divelta. Rendendosi conto che di lì a breve sarebbero stati raggiunti, i fuggitivi raggiungono la riva del fiume, cercando di nascondersi nella vegetazione.

Intrappolato nel sangue

Vistisi oramai scoperti e non avendo altra via di fuga, uno dei due fugge attraversando a nuoto le acque raggiungendo l’altra sponda. L’altro soggetto, invece, viene inghiottito nelle sabbie argillose rimanendo incastrato fino al petto. Gli agenti lo raggiungono e, sebbene anch’essi immersi nel fango fino alla vita, grazie a una catena umana, riescono a far risalire il fuggitivo dalla trappola. Una volta posto in salvo, il ventunenne viene tratto in arresto.

I quattro scooter rinvenuti dai poliziotti nei pressi della fabbrica abbandonata vengono restituiti al legittimo proprietario.

Presunzione di non colpevolezza 

Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

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