Taranto, operazione “mafia nigeriana”: chiuso un negozio
Sospensione dell’attività commerciale dell’esercizio per 15 giorni
Taranto, operazione “mafia nigeriana”: chiuso un negozio.
Non si ferma l’attività di indagine della Squadra Mobile che, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, ha eseguito, nei giorni scorsi, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 9 cittadini di nazionalità nigeriana ed uno ai domiciliari, ritenuti presunti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e riciclaggio di denaro.
Nella maxi operazione, infatti, avviata con il fondamentale supporto dei servizi di intelligence nazionali (AISI), è emerso che l’organizzazione criminale utilizzava “sportelli clandestini” per versare in Italia il denaro raccolto, verosimilmente provento dello smercio di sostanze stupefacenti, per poi prelevarlo direttamente in Nigeria.
Per compiere questa operazione, la struttura criminale si è avvalsa della cooperazione della titolare di uno degli esercizi commerciali presenti sul territorio tarantino.
È stato accertato, infatti, che la donna ha posto in essere una serie di operazioni finalizzate al trasferimento di denaro, presunto provento di spaccio di sostanze stupefacenti, utilizzando in diverse occasioni, nell’anno 2020, il proprio esercizio commerciale al quale veniva consegnato materialmente il denaro che poi veniva trasferito con bonifico online da una banca nigeriana in favore del conto indicato dal committente, acceso sempre in altra banca nigeriana.
Giunto per questo il provvedimento di sospensione dell’attività commerciale dell’esercizio per 15 giorni, tenuto conto che la situazione risulta di particolare gravità ed allarme sociale per la collettività e costituisce un pericolo attuale ed oggettivo per l’ordine e la sicurezza pubblica.
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