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Spagna: oltre 150 morti nella catastrofica alluvione di Valencia. Si cercano i dispersi

Spagna travolta da una storica alluvione: Valencia e regioni del sud devastate dal fenomeno Dana, con oltre 150 vittime, migliaia di sfollati e danni enormi alle infrastrutture.

Spagna: oltre 150 morti nella catastrofica alluvione di Valencia. Si cercano i dispersi.

La Spagna sta vivendo giorni di lutto e di grande preoccupazione per il violento maltempo che ha colpito Valencia, la Castiglia-La Mancia, e l’Andalusia. In meno di ventiquattro ore, tra il pomeriggio di martedì e la mattina di mercoledì, un’alluvione senza precedenti ha provocato almeno 158 vittime e decine di dispersi, mentre il numero degli sfollati ha superato le 120.000 persone. Il fenomeno meteorologico, causato dalla depressione isolata ad alta quota (nota come Dana), ha scatenato inondazioni lampo e frane che hanno travolto case, veicoli e infrastrutture. Gli esperti prevedono ancora due giorni di piogge intense e avvertono che il pericolo non è del tutto passato. Il premier Pedro Sánchez ha visitato le aree colpite, invitando i cittadini alla massima cautela e a restare nelle proprie abitazioni.

Origine e dinamica della tempesta Dana

La tempesta, classificata come Dana, è una particolare depressione atmosferica che si forma quando un’area di aria fredda si isola ad alta quota, generando un vortice che provoca forti temporali e precipitazioni di lunga durata. Questo fenomeno si è verificato martedì, quando una perturbazione fredda ha incontrato un fronte di aria calda e umida sulla Spagna orientale, causando una serie di violenti nubifragi. La quantità di pioggia caduta è impressionante: in soli otto ore, alcune zone di Valencia hanno ricevuto fino a 490 millimetri di pioggia, pari alla quantità media di un intero anno. Questo ha scatenato alluvioni che hanno colpito non solo Valencia, ma anche diverse città in Castiglia-La Mancia e Andalusia, con disastrose conseguenze.

L’Agenzia Meteorologica Statale spagnola (Aemet) ha innalzato l’allerta meteo per sei comunità autonome, tra cui Catalogna, Aragona, e Comunità Valenciana, mantenendo un livello arancione, il secondo su una scala di tre. In altre regioni, come Castilla y León, Estremadura e Ceuta, è rimasto attivo il livello di allerta giallo. La massima allerta rossa è stata invece ritirata mercoledì mattina per la provincia di Castellón, mentre le autorità continuano a monitorare l’evolversi della tempesta, che si prevede si sposterà verso ovest nei prossimi giorni.

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Operazioni di soccorso e mobilitazione delle autorità

Il governo spagnolo ha mobilitato rapidamente le risorse per far fronte alla crisi. Oltre mille militari dell’Unità di Emergenza dell’Esercito sono stati dispiegati per assistere gli sfollati e liberare le strade da fango e detriti, mentre la protezione civile ha coordinato le operazioni di evacuazione in diverse località. Squadre di soccorso, dotate di elicotteri e cani addestrati, hanno evacuato oltre 250 persone via aerea e altre 70 via terra, molte delle quali erano rimaste bloccate nelle proprie abitazioni o sui tetti delle auto. Il lavoro dei soccorritori è ostacolato dalle difficoltà di accesso alle aree rurali e montane, molte delle quali sono ancora sommerse dal fango o isolate a causa delle frane. La ministra della Difesa Margarita Robles ha espresso preoccupazione per l’aumento delle vittime, sottolineando che diversi corpi sono stati ritrovati all’interno di veicoli intrappolati nelle strade allagate.

Pedro Sánchez ha dichiarato che il governo, durante il prossimo Consiglio dei ministri, dichiarerà Valencia e le altre aree colpite come zone di calamità naturale, permettendo così l’accesso ai fondi straordinari necessari per la ricostruzione. Sánchez ha invitato la popolazione a limitare gli spostamenti e a seguire le indicazioni delle autorità locali, soprattutto in vista del ponte festivo imminente, per prevenire ulteriori incidenti. Ha inoltre ringraziato i Paesi europei per il supporto e ha assicurato che saranno utilizzati anche fondi della Commissione Europea per far fronte all’emergenza.

Strade, ferrovie e infrastrutture in tilt

Le conseguenze dell’alluvione si fanno sentire su tutto il sistema infrastrutturale del paese. L’acqua e il fango hanno interrotto oltre 119 strade regionali e autostrade, impedendo il passaggio in numerose aree del sud-est spagnolo. In molti centri urbani, come Paiporta e Castellón, le forniture di acqua potabile ed elettricità sono interrotte da martedì. Il corridoio autostradale mediterraneo, che collega la Catalogna alla regione meridionale della Spagna, è stato chiuso in vari tratti, mentre i collegamenti ferroviari ad alta velocità tra Madrid e Valencia restano sospesi, causando disagi enormi alla mobilità.

La provincia di Castellón, nel nord di Valencia, è una delle aree più colpite: qui molte strade sono completamente sommerse, e numerosi abitanti sono stati costretti a trovare rifugio nelle scuole e negli alberghi messi a disposizione dalle autorità. Le scuole, che servono anche come centri di accoglienza temporanei, sono state chiuse in vari comuni e centinaia di persone attendono di essere liberate dai veicoli o dalle abitazioni in cui sono rimaste bloccate.

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Saccheggi nelle aree colpite

Le forze di polizia hanno dovuto affrontare anche episodi di saccheggio nelle zone alluvionate. Nelle ultime ore, 39 persone sono state arrestate per aver approfittato della confusione causata dalla tempesta per commettere furti in centri commerciali e negozi nella provincia di Valencia. Tra i luoghi più colpiti vi sono il centro commerciale Bonaire, nel comune di Aldaia, e l’MN4 ad Alfafar, aree residenziali di decine di migliaia di abitanti. Il governo ha dichiarato tolleranza zero verso questi comportamenti, intensificando i controlli nelle aree danneggiate.

La pioggia di un anno in poche ore: l’impatto ambientale

L’intensità delle precipitazioni e la velocità con cui la tempesta Dana si è scatenata hanno trasformato fiumi e corsi d’acqua in torrenti inarrestabili. Un testimone a Paiporta ha raccontato di essersi salvato per miracolo dopo essere rimasto bloccato per quattro ore sul tetto della propria auto, circondato dall’acqua che gli arrivava fino alle ginocchia. Qui, una casa di riposo è stata travolta dall’acqua: tra le vittime, figurano anche due agenti della Guardia Civil e diversi anziani, sorpresi durante la cena dalla furia dell’alluvione.

L’impatto ambientale dell’alluvione è devastante, con intere aree rurali sommerse da detriti, colture distrutte e gravi danni agli ecosistemi fluviali. Le autorità stanno valutando l’entità del danno, che richiederà anni di lavori per il ripristino delle risorse naturali e agricole.

Gestione dell’emergenza e polemiche politiche

Le polemiche sulla gestione dell’emergenza sono esplose sin dalle prime ore della crisi. In particolare, il presidente della Comunità Valenciana, Carlos Mazón, è stato criticato per i presunti ritardi nell’allerta, accusato di aver sottovalutato il rischio fino a che l’emergenza non era già evidente. L’allarme rosso era stato lanciato dall’Aemet martedì mattina, ma solo alle 20:03 è arrivato il messaggio urgente della Protezione civile ai cittadini, quando l’alluvione era già in atto. Mazón ha risposto difendendo l’operato delle autorità, dichiarando che gli avvisi erano stati inviati già dalla domenica e che “ci sarà tempo per discutere delle polemiche, ma ora è necessario concentrarsi sui soccorsi”. Ha inoltre stanziato 250 milioni di euro per aiuti immediati alle popolazioni colpite, sottolineando la priorità di garantire la sicurezza e il ritorno alla normalità.

Solidarietà internazionale e l’intervento del Papa

L’ondata di solidarietà è arrivata da tutto il mondo: il Papa ha espresso la sua vicinanza ai cittadini spagnoli e ha inviato un messaggio di conforto alle famiglie delle vittime. Anche i Paesi europei hanno offerto assistenza e risorse per aiutare la Spagna a fronteggiare questa emergenza.

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