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Soccorsi e autorità in azione: monitoraggio continuo su fiumi e dissesti idrogeologici, allerta arancione in Emilia-Romagna e gialla in Veneto

Maltempo in Emilia-Romagna, Toscana e Veneto: attiva un'allerta arancione per il passaggio delle piene dei fiumi e un’allerta gialla per rischio idrogeologico. Monitoraggio costante e operazioni di sicurezza in corso.

Soccorsi e autorità in azione: monitoraggio continuo su fiumi e dissesti idrogeologici, allerta arancione in Emilia-Romagna e gialla in Veneto

Il maltempo continua a colpire l’Italia con forti piogge e allerta idrauliche e idrogeologiche in diverse regioni. In Emilia-Romagna si registra un lento deflusso dei fiumi, mentre in Veneto è attiva un’allerta gialla per criticità idraulica e idrogeologica. Le operazioni di monitoraggio e sicurezza proseguono, con particolare attenzione ai bacini fluviali e alle zone più a rischio. In Toscana continuano le operazioni di soccorso per monitorare l’Arno in piena.

Il Reparto Volo di Firenze monitora l’Arno in piena

L’elicottero Aw 139 dell’ 8° Reparto volo di Firenze si è alzato in volo per il controllo delle aree investite dalle imponenti piogge che hanno innalzato il livello di rischio idrogeologico. 
Nella circostanza, ha imbarcato personale dei Vigili del Fuoco per le operazioni di assesment, trasmettendo le immagini in tempo reale alla sala operativa della Questura di Firenze ed al Centro Coordinamento dei Soccorsi.

Protezione Civile, allerta meteo gialla a Ravenna

Dalla mezzanotte di oggi sabato 15 marzo, alla mezzanotte di domani, domenica 16, è attiva nel territorio del comune di Ravenna l’allerta meteo numero 30, gialla per criticità idraulica. L’allerta è emessa dall’Agenzia regionale di protezione civile e da Arpae Emilia-Romagna.
Si ricorda che fino alla mezzanotte di oggi sabato 15 marzo è in vigore l’allerta numero 29 rossa per criticità idraulica.

Nella giornata di domenica 16 marzo la criticità idraulica nella pianura centro-occidentale e centro-orientale è riferita alla propagazione e al lento esaurimento delle piene nei tratti vallivi dei fiumi Secchia, Reno asta principale ed affluenti destra Reno, generate dalle piogge dei giorni precedenti, con livelli prossimi o superiori alla soglia 2. Non si escludono possibili superamenti della soglia 1 nel settore centro-occidentale e nei bacini romagnoli occidentali nelle prime ore della giornata. Si prevede un livello del mare sottocosta massimo di 0.3 m, con altezza dell’onda massima di 1.2 m nelle prime ore della giornata, in diminuzione.

Si raccomanda di mettere in atto le opportune misure di autoprotezione, fra le quali, in questo caso: prestare particolare attenzione allo stato dei corsi d’acqua ed evitare di accedere ai capanni presenti lungo gli stessi, non accedere agli argini e alle golene; prestare attenzione alle strade eventualmente allagate e non accedere ai sottopassi nel caso li si trovi allagati.

Allerta arancione per l’Emilia-Romagna

La Regione Emilia-Romagna ha diramato una nuova allerta meteo ARANCIONE per la giornata di domenica 16 marzo nella pianura centro-occidentale e centro-orientale. La nuova allerta per criticità idraulica è legata alla propagazione e al lento esaurimento delle piene nei tratti vallivi dei fiumi Secchia, generata dalle piogge dei giorni precedenti, con livelli prossimi o superiori alla soglia 2.

Sul settore appenninico, a causa delle condizioni di elevata saturazione dei suoli dovute alle precipitazioni degli ultimi giorni, saranno ancora possibili localizzati dissesti sui versanti caratterizzati da fragilità idrogeologica.

Situazione è in esaurimento entro le prossime 48 ore. Già da questa mattina è stato riaperto il ponte di via Curtatona, unico ponte chiuso nella serata di ieri in via precauzionale. Il Centro operativo comunale (Coc) di Modena rimarrà attivo fino alla cessata allerta.

L’allerta arancione riguarderà dunque i tratti di pianura delle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e Ravenna, dove è previsto il passaggio delle piene del Secchia, del Reno e dei suoi affluenti di destra, con livelli prossimi o superiori alla soglia 2. Il deflusso dai tratti di collina prosegue regolare, ma lento.
Quasi tutto il resto del territorio regionale è stato classificato in allerta idraulica gialla (province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara e quelle romagnole), anche se non sono esclusi superamenti della soglia 1 nei corsi d’acqua nelle prime ore della giornata.

Per quanto riguarda i crinali, saranno possibili eventi di dissesto a causa dell’elevata saturazione dei suoli dovuta alla pioggia di questi giorni.

Resta in vigore fino alla mezzanotte di oggi l’allerta rossa per piene dei fiumi nelle province di Bologna, Ferrara e tutta la Romagna. Al momento il deflusso prosegue lento, ma costante lungo i corsi d’acqua della pianura verso il mare o il Reno. Nessun fiume è in soglia rossa.

La situazione emiliana e le parole del presidente De Pascale

 Il deflusso dei fiumi carichi d’acqua che prosegue, gli argini tuttora sotto pressione e l’attenzione che resta molto alta, soprattutto nel bacino del Reno, nel bolognese, e nei bacini della Romagna. Così come la paura e la preoccupazione delle persone e delle comunità, di nuovo alle prese con l’allarme per ciò che poteva succedere, dopo due giorni di allerta rossa vissuti con grande apprensione.

Ora l’allerta di pericolo idraulico scende – domani sarà arancione in parte della pianura modenese, bolognese, ferrarese, ravennate, gialla nel resto della regione – e l’Emilia-Romagna fa un primo, provvisorio bilancio di quanto accaduto nelle ultime 48 ore.

Sono infatti cadute ingenti quantità di pioggia, fino a 200 millimetri a Marradi, bacino del Lamone, paragonabili a quelle delle alluvioni precedenti. Precipitazioni straordinarie che insistono su terreni già fradici e saturi per le piogge dei mesi scorsi.

Alcuni numeri, registrati da Arpae, relativi alle quantità di pioggia cumulate nelle 48 ore nelle stazioni di ogni bacino che hanno registrato i valori più alti (quantità concentrate in particolare nelle seconde 24 ore): Casaglia (Marradi, FI, bacino Lamone): 200 mm; Pratacci (San Benedetto in Alpe, FC, bacino Montone): 135 mm; Palazzuolo sul Senio (FI, bacino Senio): 121 mm; Firenzuola (FI, bacino Santerno): 110 mm; Monteacuto delle Alpi (Lizzano in Belvedere, BO, bacino Reno-Silla): 98 mm.

Va considerato che la pioggia cumulata in 48 ore sul Lamone, arrivò a 145,8 mm il 2-3 maggio 2023, a 189,1 mm il 16-17 maggio sempre del 2023 e a 236,6 mm il 17-18 settembre 2024. Sul Montone, invece, si arrivò 98,7 mm il 2-3 maggio 2023, a 164,9 il 16-17 maggio 2023 e a 182,9 il 17-18 settembre 2024.

Come detto, l‘attenzione sui fiumi resta massima ma non si sono registrate esondazioni e rotture arginali. Una situazione rimasta sotto controllo anche grazie ai lavori effettuati negli ultimi due anni: oltre 300 cantieri completati dopo la drammatica alluvione del maggio 2023, soprattutto di rifacimento e consolidamento degli argini, nuove golene e riprese golenali. Così come sono state fondamentali le oltre 30 opere realizzate dopo le alluvioni, in particolare nella città metropolitana di Bologna, dell’autunno 2024: anche queste hanno permesso una migliore gestione di quanto accaduto.

Lo stesso, meccanismi ormai consolidati, anche in situazioni limite: come le casse di espansione, anche se sul Senio non sono entrate in funzione perché il fiume non è mai arrivato a superare la soglia rossa (non ha quindi bagnato gli argini ma la sola golena).

Da domani, inoltre, una volta calato il livello dell’acqua, inizieranno le operazioni di pulizia degli argini e degli alvei dagli alberi scesi a valle.

Massimo l’impegno del sistema di Protezione civile, a partire dai volontari: nella giornata di ieri hanno operato 240 persone suddivise in 57 squadre, oggi 146 su 30 squadre. Gli evacuati presi in carico sono 53, tutti nel bolognese, di cui 35 persone tra Imola e Casalfiumanese.

Gli eventi alluvionali di maggio 2023- afferma il presidente della Regione, Michele de Pascale hanno segnato uno spartiacque che ha riportato in cima alle priorità sicurezza territoriale e contrasto al dissesto idrogeologico, con una necessaria presa di consapevolezza a cui istituzioni territoriali e Governo devono essere capaci di proporre una risposta coordinata, concreta e certa. Nell’affrontare questa emergenza- prosegue- gli interventi fatti negli ultimi due anni dalla Regione Emilia-Romagna sono stati molto importanti, anche se ovviamente non sono ancora sufficienti a fronteggiare questa nuova normalità di eventi di pioggia violenti e frequenti. Ad esempio, il Lamone è stato molto colpito, ma se avesse piovuto ancora di più, o se fosse stato maggiormente coinvolto il Marzeno, difficilmente saremmo riusciti a contenere le acque nell’area di pianura; è però altrettanto oggettivo che i lavori realizzati sull’asta del fiume hanno mostrato miglioramenti significativi nel reggere alla violenza della piena“.

Siamo sulla strada giusta- conclude de Pascale-, ma dobbiamo percorrerla con ancora maggiore determinazione e con una fortissima solidarietà e collaborazione con tutti i livelli istituzionali, sia per quanto riguarda gli interventi di manutenzione che nella realizzazione delle opere strutturali di messa in sicurezza del territorio“.

L’assistenza continua in Garfagnana e a Lucca

Intanto in Toscana, i militari della Compagnia di Castelnuovo di Garfagnana proseguono il loro prezioso lavoro di assistenza alla popolazione e monitoraggio del territorio, in collaborazione con la Sala Operativa del Centro Operativo Comunale. Le operazioni si concentrano nelle località colpite dalle criticità dovute al maltempo, con interventi mirati per garantire la sicurezza e la viabilità. Numerosi gli interventi effettuati per fronteggiare smottamenti e alberi caduti che hanno compromesso la sicurezza stradale. In particolare, a Molazzana, nella località Vescherana, si è reso necessario un intervento per l’abbassamento della sede stradale, mentre a Gallicano i lavori di messa in sicurezza di una frana, in corso da diversi giorni, destano non poche preoccupazioni ai tecnici comunali.

Soccorsi e autorità in azione: monitoraggio continuo su fiumi e dissesti idrogeologici, allerta arancione in Emilia-Romagna e gialla in VenetoNella notte un altro smottamento si è verificato lungo la strada che collega Chifenti a Corsagna dove è stato necessario chiudere la viabilità per l’intervento dei mezzi pesanti.

La situazione più critica riguarda la strada regionale 445 della Garfagnana, nel tratto tra Ponte di Calavorno e Ponte della Fegana, dove sono in corso i lavori di ripristino per la prossima riapertura della viabilità.

Particolare attenzione è rivolta anche al monitoraggio del fiume Serchio, con pattuglie impegnate a sorvegliare il corso d’acqua, soprattutto in prossimità della diga Enel a Borgo a Mozzano. Le informazioni raccolte vengono trasmesse in tempo reale alla Sala Operativa e alla Prefettura di Lucca per una gestione tempestiva dell’emergenza.Soccorsi e autorità in azione: monitoraggio continuo su fiumi e dissesti idrogeologici, allerta arancione in Emilia-Romagna e gialla in Veneto

Veneto: fino alle prime ore di domani tempo instabile 

Il meteo regionale comunica che fino alle prime ore di domenica 16 marzo il tempo sarà instabile, a tratti perturbato, con ulteriori precipitazioni, anche a carattere di rovescio o locale temporale. Il limite delle nevicate è intorno a 1300-1600 metri.

Sulla base delle previsioni meteo, il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile regionale informa che dalle 14 di oggi alle 20 di domani, domenica 16 marzo è confermata la fase operativa di attenzione (allerta gialla), da riconfigurare, a livello locale, in fase di preallarme/allarme a seconda dell’intensità dei fenomeni, per criticità idraulica nei bacini:

·        Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone (VI-BL-TV-VR)

·        Basso Brenta-Bacchiglione (PD-VI-VR-VE-TV) 

con particolare riferimento al sistema Agno-Guà-Fratta-Gorzone.

Resta confermata anche la fase operativa di “attenzione (allerta gialla), da riconfigurare, a livello locale, in fase di preallarme/allarme a seconda dell’intensità dei fenomeni, per criticità idrogeologica nel bacino:

·        Po, Fissero-Tartaro-CanalBianco e Basso Adige (RO-VR)

Nelle zone in allerta idraulica è possibile l’innalzamento dei livelli dei corsi d’acqua principali, con probabile superamento della prima soglia idrometrica

generalmente contenuto all’interno dell’alveo. È possibile, inoltre, l’innalzamento dei livelli della rete idrografica secondaria e il rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque piovane con allagamenti di locali interrati e/o sottopassi.

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