Sicurezza in montagna oltre le piste battute: l’allerta del Servizio Meteomont dei Carabinieri
Pericolo valanghe tra livello 2 e 3 sulle Alpi: il Servizio Meteomont richiama alla prudenza chi pratica sci fuoripista e attività in ambiente innevato.
Sicurezza in montagna oltre le piste battute: l’allerta del Servizio Meteomont dei Carabinieri
La sicurezza in montagna torna al centro dell’attenzione alla luce delle condizioni nivologiche attuali e del pesante bilancio di incidenti registrato nell’ultima parte di dicembre. Il Servizio Meteomont dell’Arma dei Carabinieri lancia un appello alla massima prudenza per chi frequenta l’ambiente innevato al di fuori delle piste battute, in particolare per gli appassionati di sci fuoripista, scialpinismo ed escursioni con le ciaspole.
Secondo l’ultimo aggiornamento diffuso dal Centro Nazionale Meteomont, sull’arco alpino il grado di pericolo valanghe varia da marcato (livello 3), oltre i 2000 metri sulle Alpi piemontesi nord-occidentali, a moderato (livello 2) sui restanti rilievi piemontesi e alle alte quote di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il principale problema valanghivo è rappresentato dai lastroni da vento, formatisi in seguito alle recenti e abbondanti nevicate accompagnate da una significativa attività eolica.
Sulla dorsale appenninica, invece, il manto nevoso risulta discontinuo e confinato alle quote più elevate, con un grado di pericolo che non supera il livello 2 moderato.
Incidenti in aumento e rischio fuoripista
L’ultima decade di dicembre ha fatto registrare numerosi incidenti in montagna, alcuni dei quali con esiti mortali. Il personale del Servizio Meteomont del Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri è intervenuto in diverse occasioni per raccogliere dati nivologici utili a comprendere le cause dei distacchi valanghivi e la dinamica degli eventi.
Proprio dall’analisi di questi episodi emerge con chiarezza un dato preoccupante: la crescente pericolosità delle attività fuoripista, anche all’interno dei comprensori sciistici, dove sempre più sciatori decidono di abbandonare le piste battute per avventurarsi su tratti di neve vergine, spesso senza un’adeguata valutazione dei rischi.
Il manto nevoso: una struttura dinamica e instabile
L’ambiente montano innevato richiede un approccio improntato a rispetto, consapevolezza e preparazione tecnica. Il manto nevoso non è una massa statica, ma una struttura complessa e in continua evoluzione, la cui stabilità può cambiare rapidamente in funzione di fattori meteorologici, variazioni termiche e trasformazioni dei cristalli di neve.
In questo delicato equilibrio, il fattore umano rappresenta spesso l’elemento scatenante di una valanga. Comportamenti imprudenti o una sottovalutazione del pericolo possono trasformare un’escursione in una situazione di estremo rischio per la propria vita e per quella degli altri.
Il ruolo chiave del Servizio Meteomont
Il Servizio Meteomont dei Carabinieri svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione del rischio valanghe grazie a una rete capillare di monitoraggio su tutto il territorio montano nazionale. Personale altamente specializzato effettua quotidianamente rilevamenti meteonivometrici in alta quota, analisi approfondite del manto nevoso e test di stabilità.
Tutti i dati confluiscono nel Bollettino di Previsione del Pericolo Valanghe (BPPV), pubblicato ogni giorno alle ore 14:00, uno strumento indispensabile per chiunque intenda frequentare la montagna innevata in modo responsabile e sicuro.
Le raccomandazioni Meteomont: prevenzione e autosalvataggio
Il Servizio Meteomont Carabinieri ribadisce alcune regole fondamentali per ridurre il rischio e aumentare le possibilità di autosalvataggio:
Pianificazione e informazione
Prima di ogni uscita è essenziale consultare il BPPV, disponibile sul sito ufficiale meteomont.carabinieri.it e sull’App Meteomont per Android e iOS.
Valutazione dei rischi – Regola del 3×3
Ogni decisione deve basarsi su tre livelli di analisi:
- Regionale, attraverso lo studio del bollettino e delle previsioni meteo;
- Locale, osservando pendenza, esposizione dei pendii, condizioni del manto nevoso e segni di attività valanghiva;
- Individuale, valutando esperienza, preparazione fisica e dotazione tecnica del gruppo.
Comunicazione del percorso
È fondamentale lasciare sempre indicazioni precise sull’itinerario previsto e sull’orario di rientro.
Equipaggiamento e competenza
In ambiente innevato non controllato l’attrezzatura di autosoccorso – ARTVA, pala e sonda – è indispensabile, così come la capacità di utilizzarla correttamente.
Osservazione attiva
Durante l’escursione è necessario mantenere un’attenzione costante ai cambiamenti delle condizioni ambientali e meteorologiche.
Sicurezza come responsabilità individuale e dovere civico
Il Centro Nazionale Meteomont dei Carabinieri, grazie al lavoro di Esperti Neve e Valanghe, Osservatori Meteonivometrici e Previsori, ribadisce che la sicurezza in montagna non è solo una scelta personale, ma un dovere civico.
L’Arma dei Carabinieri invita tutti gli appassionati della montagna a esercitare consapevolezza e senso di responsabilità, primi e fondamentali strumenti di prevenzione per vivere l’ambiente alpino e appenninico in sicurezza.
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