Scarti di lavorazione bruciati ed evasione per 850mila euro: nei guai tre aziende tessili a Treviso.
La Guardia di Finanza di Treviso, con il supporto dei Vigili del Fuoco, ha eseguito tre distinti controlli in altrettante aziende tessili nei Comuni di Caerano San Marco e Nervesa della Battaglia.
Due dei tre laboratori erano gestiti in condizioni di tale degrado e pericolo che hanno indotto i finanzieri del Gruppo di Treviso e della Tenenza di Montebelluna ad adottare provvedimenti di sequestro preventivo d’urgenza.
Gli amministratori delle due imprese, che operavano sulla base di commesse ricevute da aziende locali, sono stati segnalati alla Procura di Treviso.
Nel corso degli interventi, è emerso che il titolare di un terzo laboratorio ha smaltito per mesi gli scarti di lavorazione, derivanti dalla realizzazione di circa 75mila capi d’abbigliamento, bruciandoli sul retro dell’opificio, anziché conferirli secondo le modalità di legge, motivo per cui è stato denunciato.
L’approfondimento della posizione delle tre ditte che gestiscono i laboratori, con un fatturato annuo di circa 150mila euro, ha poi permesso di accertare pendenze tributarie ammontanti complessivamente a circa 850mila euro, con riferimento agli anni d’imposta a decorrere dal 2013, a conferma di un evidente filo conduttore tra l’assenza di sicurezza nei luoghi di lavoro e l’evasione fiscale.
«Rivolgo un ringraziamento alla Guardia di finanza di Treviso per l’operazione che ha portato al sequestro di tre laboratori tessili nel trevigiano. Sono state rilevate numerose importanti violazioni e tra queste alcune gravi in materia di sicurezza dei lavoratori, che invece deve essere un imperativo categorico per ogni azienda – ha commentato il Presidente della Regione Luca Zaia –. Si tratta anche di un bel segnale per la stragrande maggioranza di imprenditori onesti che vedono così salvaguardata la loro serietà».
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