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Rimini, cerca di violentare una donna in un parco: arrestato

In quell’occasione la vittima, intenta a fare jogging, era stata sorpresa alle spalle da uno sconosciuto, il quale, dopo averle tappato la bocca per impedirle di urlare, l’aveva bloccata cingendole con forza l’addome

Rimini, cerca di violentare una donna in un parco: arrestato.

Nel pomeriggio dell’11 maggio gli agenti della Questura di Rimini hanno sottoposto a fermo di polizia giudiziaria un cittadino somalo di ventisette anni, gravemente indiziato del tentativo di violenza sessuale avvenuto nel pomeriggio del 1° maggio al parco Marecchia.

In quell’occasione la vittima, intenta a fare jogging, era stata sorpresa alle spalle da uno sconosciuto, il quale, dopo averle tappato la bocca per impedirle di urlare, l’aveva bloccata cingendole con forza l’addome.

La donna aveva tentato una reazione voltandosi di scatto, ma di tutta risposta era stata scaraventata violentemente al suolo. Una volta postosi a cavalcioni sulle gambe di quest’ultima, l’aggressore aveva tentato di sfilarle i pantaloni, non riuscendovi solo per la resistenza opposta, ma, nonostante le invocazioni di aiuto della vittima, si era alzato iniziando a masturbarsi dinanzi a lei.

In quel momento erano poi intervenuti due passanti, uno dei quali aveva immediatamente allertato il numero d’emergenza; vistosi scoperto, il somalo era fuggito, non prima di tentare di impossessarsi della bici dell’altro passante, il quale, nel tentativo riuscito di difendere la propria bici, era stato scaraventato in terra, riportando delle escoriazioni a gambe e braccia.

Le ricerche del soggetto, che sul momento non avevano avuto successo, sono proseguite sino a alla mattinata di ieri, allorquando i poliziotti della Squadra Mobile Sezione Reati contro la Persona, avendo appreso che nel corso della notte appena trascorsa il ventisettenne era stato controllato da una Volante, in ragione della sua estrema somiglianza con l’autore dell’aggressione del 1° maggio ha posto in visione la sua foto alla donna ed al passante che aveva allertato il 112; entrambi lo hanno riconosciuto senza ombra di dubbio.

In ragione degli elementi raccolti, quindi, l’indagato è stato condotto presso quest’Ufficio e, al termine degli atti di rito, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Rimini a disposizione dell’A.G. in attesa del giudizio di convalida.

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