Rieti, operazione “Free Bridge”: nigeriano arrestato dalla Polizia di Stato per spaccio di sostanze stupefacenti
Nell’ambito dell’operazione “Free Bridge”, la Squadra Mobile reatina arrestò alcuni cittadini nigeriani impegnati in una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti
Rieti, operazione “Free Bridge”: nigeriano arrestato dalla Polizia di Stato per spaccio di sostanze stupefacenti.
Il presente comunicato si trasmette al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito e nel rispetto dei diritti dell’indagato che è da presumersi innocente fino a sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza.
Nei giorni scorsi, gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Rieti, hanno rintracciato ed arrestato, a Roma, un cittadino nigeriano destinatario della misura della custodia cautelare agli arresti domiciliari, disposta dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Rieti, su richiesta del Pubblico Ministero titolare delle indagini.
Nei confronti dello straniero sono stati raccolti, dagli investigatori della Polizia di Stato, gravi indizi di colpevolezza in ordine a numerosi episodi di spaccio di sostanze stupefacenti risalenti al periodo settembre 2022 – aprile 2023, quando, nell’ambito dell’operazione “Free Bridge”, la Squadra Mobile reatina arrestò alcuni cittadini nigeriani che pernottavano in un’area impervia dell’argine del fiume Velino, in zona Ponte Cavallotti, attuando una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti.
In quella circostanza, la Polizia di Stato, debellando le attività criminali attuate in quell’area, successivamente bonificata dall’Amministrazione Comunale, ha restituito alla città una zona particolarmente frequentata da numerosi ciclisti e passeggiatori, in quanto attraversata dalla ciclovia della conca reatina.
I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di identificare l’uomo, un nigeriano di 38 anni, che, nella stessa area e nello stesso arco temporale, aveva ceduto dosi di stupefacente a numerosi acquirenti locali.
L’arrestato è stato associato presso la propria abitazione romana, dove, nel frattempo si era trasferito, in regime di arresti domiciliari.
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