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Riaperta l’inchiesta su Pantani e il Giro d’Italia del 1999

Su un presunto giro di scommesse clandestine legate alla camorra

Riaperta l’inchiesta su Pantani e il Giro d’Italia del 1999.

La Procura di Trento ha riaperto le indagini sul caso di Marco Pantani legato al Giro di Italia del 1999.

Secondo quanto apprende l’Ansa, il nuovo fascicolo, affidato alla pm della Dda Patrizia Foiera, riguarda l’ipotesi, come è emerso anche dalle audizioni in Commissione Antimafia, di un presunto giro di scommesse clandestine legate alla camorra che puntava ad evitare la vittoria del “Pirata” nella classifica finale.

Il primo a parlare della vicenda fu Renato Vallanzasca, sentito ieri come persona informata sui fatti, nel carcere di Bollate, dalla stessa pm trentina.

L’indagine è stata riaperta dalla Dda anche in seguito agli esiti della Commissione Antimafia secondo i quali bisognava indagare ancora sulle “anomalie” legate all’esclusione dal Giro d’Italia di 25 anni fa di Pantani.

Secondo le rivelazioni di Vallanzasca, i racconti e le intercettazioni di alcuni camorristi, la criminalità organizzata campana sarebbe intervenuta per evitare che il “Pirata” portasse la maglia rosa fino a Milano.

Per questo Pantani, che stava dominando la corsa, sarebbe stato controllato prima della tappa di Madonna di Campiglio, quanto i risultati degli esami antidoping sul sangue prelevatogli di primo mattino, mostrarono un valore di ematocrito di 52, oltre il limite consentito che è di 50.

Quel test portò alla squalifica del campione romagnolo e quel giorno, probabilmente, cominciò il suo declino.

Riaperta l'inchiesta su Pantani e il Giro d'Italia del 1999

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