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Rapina ai danni di un minore: arrestato il presunto autore 33enne a Genova

Lo ha affiancato e dopo avergli afferrato il braccio, gli ha strappato il telefono dalle mani, dandosi alla fuga.

Rapina ai danni di un minore: arrestato il presunto autore 33enne a Genova.

Genova. Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato ha tratto in arresto un 33enne, ritenuto responsabile della rapina commessa nel tardo pomeriggio dello scorso 19 novembre, ai danni di un minore.

Il giovane si trovava al capolinea degli autobus davanti alla Stazione Brignole, in attesa di un mezzo che lo riportasse a casa e, mentre navigava sui social con il proprio smartphone, è stato avvicinato da un uomo che gli ha chiesto in prestito il cellulare per fare una chiamata.

Il ragazzo tuttavia non si è fidato ed ha iniziato a camminare verso una zona più affollata, ma lo sconosciuto lo ha affiancato e dopo avergli afferrato il braccio, gli ha strappato il telefono dalle mani, dandosi alla fuga.

Il derubato non si è perso d’animo e lo ha inseguito fino in via XX Settembre dove l’uomo si è fermato improvvisamente ed ha estratto un coltello, intimandogli di desistere altrimenti lo avrebbe attinto.

Il minore si è bloccato lasciandolo fuggire e, con lucidità, si è rivolto ad una persona seduta su una panchina chiedendole in prestito il cellulare con il quale ha chiamato la madre e la Polizia, denunciando l’accaduto e fornendo una precisa descrizione del soggetto.

polizia

Gli uomini della Sezione Contrasto al Crimine Diffuso della Squadra Mobile hanno immediatamente avviato le indagini mediante l’acquisizione e l’analisi delle immagini dei sistemi di video-sorveglianza pubblici e privati, grazie alle quali è stato possibile risalire al 33enne, già responsabile di altri simili reati e sottoposto alla misura dell’affidamento in prova, in ragione di una recente condanna. Gli ulteriori accertamenti hanno poi consentito di verificare come lo stesso, dopo la rapina, si è recato nel centro storico per cercare di “piazzare” il cellulare rubato, in cambio di dosi di stupefacenti.

Il 33enne, pochi giorni dopo i fatti, è stato rintracciato e portato in carcere avendo commesso il reato in un orario in cui doveva trovarsi a casa, come prescritto nell’ordinanza dell’affidamento in prova, beneficio immediatamente revocato da parte del Tribunale di Sorveglianza.

L’attività d’indagine, coordinata della Procura della Repubblica, ha quindi consentito di ottenere dal GIP del Tribunale di Genova, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, provvedimento che gli è stato notificato nel carcere di Marassi dove lo stesso era in attesa dell’imminente scarcerazione per fine pena.

Rimane salva la presunzione di innocenza.

 

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