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Pordenone, rapina in villa dell’8 febbraio scorso: arresti e perquisizioni tra Friuli e Veneto

Pordenone, dalle prime ore della mattinata, Agenti della Questura di Pordenone stanno eseguendo tre ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettante persone, ritenute responsabili della rapina in villa perpetrata a Pordenone nella serata dell’8 febbraio scorso, ai danni di un noto imprenditore della provincia.

Contestualmente, eseguite anche quattro perquisizioni domiciliari nei confronti di altrettanti indagati in stato di libertà per i medesimi reati. Le operazioni sono condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Pordenone, in collaborazione con le Squadre Mobili di Venezia, Rovigo e Treviso.

Tre i provvedimenti restrittivi, due ordinanze di custodia cautelare in carcere ed un’ordinanza di arresti domiciliari, richiesti dalla Procura di Pordenone, in ordine ai reati di rapina pluriaggravata e tentata rapina, che ha coordinato le indagini, ordinanze emesse dal G.I.P. del Tribunale di Pordenone.

Perquisite le abitazioni di altri quattro indagati in stato di libertà per i medesimi reati.

Le indagini hanno avuto inizio la sera dell’8 febbraio scorso quando, verso le ore 19.15, la figlia di un imprenditore locale, non sentendo la madre risponderle al telefono, si recava a Pordenone, presso l’abitazione dei genitori, sorprendendo dei malviventi nella casa, i quali alla vista della donna, si davano a precipitosa fuga.

Sul posto, veniva soccorsa l’anziana vittima, che era stata brutalmente imbavagliata e legata con del nastro adesivo ai polsi all’interno del bagno, tanto da doverla ricoverare presso il locale Ospedale Civile.

In sede di sopralluogo, si accertava come l’imprenditrice, verso le ore 19.15, aperta la porta che dà sul giardino, per portare fuori il cane, veniva affrontata da due uomini travisati che la riconducevano nell’abitazione, legandola e incominciando a rovistare nelle varie stanze, non dopo averle sottratto un collier e un anello indossati dalla stessa signora, quindi il sopraggiungere della figlia con la fuga dei rapinatori.

Lo svolgimento delle indagini non escludevano alcun tipo di scenario, indirizzandosi su quello di tipo lavorativo-imprenditoriale, accertando come proprio in tali ambienti era stata ideata e pianificata la rapina, ritenendo come obiettivo appetibile, una cassaforte custodita all’interno dell’abitazione.

Da qui tutta la fase preparatoria dei malviventi con veri e propri appostamenti serali, finalizzati a verificare che ogni sera la moglie dell’imprenditore, essa stessa imprenditrice, portasse fuori il cane in giardino alla solita ora, per poterla così sequestrare e realizzare il colpo in villa.

Infatti, le ordinanze di custodia cautelare in carcere hanno riguardato il 78enne S.G., originario della Sardegna e residente ad Adria (RO), pluripregiudicato per reati contro il patrimonio, tipo “rapine in villa”, che ha organizzato la rapina su commissione ed in concorso con il 50enne P.N., originario di Thiene (VI) e residente a Cordenons (PN), operatore nel settore edile.

La misura restrittiva degli arresti domiciliari ha colpito il 37enne pordenonese D.A.D., il quale ha avuto un ruolo materiale come esecutore della rapina.

In corso approfondimenti investigativi su altre quattro persone indagate in stato di libertà per i medesimi reati, non escludendo un loro coinvolgimento nei citati fatti criminosi.

Al termine delle operazioni di polizia, i due arrestati sono stati associati rispettivamente alla Casa Circondariale di Rovigo ed alla Casa Circondariale di Pordenone, a disposizione della procedente Autorità Giudiziaria, mentre il terzo è stato posto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

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