Piacenza, sei arresti tra i Si Cobas e Usb
Finiti tutti agli arresti domiciliari
Piacenza, sei arresti tra i Si Cobas e Usb
Dalle prime ore della mattinata odierna, la Polizia di Stato ha eseguito diverse misure cautelari a carico di rappresentanti sindacali appartenenti alle sigle SI.COBAS ed USB ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi reati, tra cui violenza privata, resistenza e violenza a Pubblico Ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio.
Nello specifico, a seguito di una articolata attività di indagine avviata dalla D.I.G.O.S. con la collaborazione della Squadra Mobile della Questura di Piacenza, è stato constatato, anche attraverso l’uso di intercettazioni telefoniche e riscontri patrimoniali, come, fin dal 2016, dietro lo schermo delle sigle sindacali, gli indagati avessero dato vita a due distinte associazioni per delinquere finalizzate ad incassare i proventi derivanti dalle sostanziose conciliazioni lavorative e dal tesseramento dei lavoratori impiegati nel settore della logistica piacentina.
Infatti, dietro i numerosissimi picchettaggi e azioni di protesta apparentemente rivolte alla tutela dei diritti dei lavoratori, si celavano azioni delittuose finalizzate ad aumentare sia il conflitto con la parte datoriale sia tra le opposte sigle sindacali, al fine di aumentare il peso specifico dei rappresentanti sindacali all’interno del settore della logistica per ottenere vantaggi che esulavano dai diritti sindacali apparentemente tutelati.
L’indotto economico ricavato serviva inoltre ai vertici dell’organizzazione, oltre che per un diretto guadagno personale, anche per alimentare le figure intermedie dei delegati, da tenere a libro paga del sistema, con la prospettiva di “carriera”. Le singole multinazionali o i datori di lavoro di volta in volta interessati, venivano sottoposti ad una condizione di esasperazione che li costringeva ad accettare le richieste economiche che gli venivano fatte.
Nel provvedimento eseguito in data odierna, l’Autorità Giudiziaria ha sottolineato la non sovrapponibilità tra le associazioni per delinquere formate dagli indagati e le sigle sindacali costituite in Provincia di Piacenza, evidenziando la liceità di queste ultime organizzazioni votate alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori, diversamente dagli indagati, che si sono avvalsi delle loro posizioni all’interno dei sindacati per perseguire finalità di carattere strettamente personale, non esitando a mettere in pericolo l’incolumità dei loro adepti in proteste sempre più estreme, sfruttando anche mediaticamente le loro vicende giudiziarie, per perseguire obiettivi di potere ed arricchimento.
Gli otto indagati sono dunque risultati destinatari delle seguenti misure cautelari, disposte dal gip del Tribunale di Piacenza su richiesta della Procura della Repubblica: 6 persone alla misura degli arresti Domiciliari per il reato di associazione per delinquere, abbinate all’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per 5 indagati ed al divieto di dimora a Piacenza per il sesto indagato per i reati fine dell’associazione; per un settimo indagato del Divieto di Dimora in Provincia di Piacenza e per l’ottavo dell’Obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
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