Perugia indaga sulla Procura di Roma: l’esposto del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza e la fuga di documenti riservati
Indagini a Perugia sulle presunte fughe di notizie riservate relative a Gaetano Caputi. Al centro del caso, la Procura di Roma guidata da Lo Voi.
Perugia indaga sulla Procura di Roma: l’esposto del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza e la fuga di documenti riservati
La Procura di Perugia ha aperto un fascicolo in seguito all’esposto presentato dal DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza) sulle presunte rivelazioni di notizie riservate comunicate alla Procura di Roma, guidata da Francesco Lo Voi.
Secondo quanto dichiarato dall’ufficio del procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, non è possibile divulgare i dettagli del fascicolo poiché si tratta di informazioni coperte dal segreto investigativo. Il fascicolo è stato aperto “nel rispetto rigoroso dei criteri dell’art. 335 del codice di procedura penale, come modificato dalla riforma Cartabia“, e al momento è rubricato a carico di ignoti.
L’indagine riguarda la pubblicazione di informative dell’intelligence, in particolare dell’AISI (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna), relative a Gaetano Caputi, capo di gabinetto della premier Giorgia Meloni.
La Procura di Roma avrebbe, secondo il DIS, diffuso indebitamente un documento riservato.
Il comunicato della Procura di Perugia
Nel comunicato ufficiale, Raffaele Cantone ha spiegato che il procedimento è stato assegnato a un sostituto procuratore secondo criteri automatici e che, data la delicatezza del caso, si è ritenuta opportuna la sua codesignazione. Cantone ha chiarito che, nella fase iniziale, il fascicolo sarà oggetto di verifiche preliminari per accertare la consistenza indiziaria e valutare eventuali acquisizioni di atti attraverso la polizia giudiziaria.
Al centro dell’inchiesta
L’indagine di Perugia fa ipotizzare una possibile violazione dell’articolo 42, comma 8, della legge 124/2007, che regola la gestione delle informazioni riservate da parte dei servizi segreti. Secondo il DIS, la Procura di Roma avrebbe dovuto adottare maggiori cautele per evitare la diffusione del documento classificato come “riservato”.
Al centro dell’inchiesta ci sono tre accessi effettuati nel 2023 da agenti dell’AISI alla banca dati dell’Agenzia delle Entrate, “Punto Fisco”, per ottenere informazioni su Caputi. Il documento riservato, firmato dal direttore dell’AISI Bruno Valensise, è stato successivamente allegato agli atti di chiusura delle indagini preliminari contro alcuni giornalisti del quotidiano Domani, i quali hanno poi pubblicato parte del contenuto sul giornale.
La vicenda: denuncia e fuga di notizie
La vicenda ha origine dalla denuncia presentata mesi fa da Gaetano Caputi alla Procura di Roma dopo la pubblicazione di alcuni articoli sul suo conto. Nel corso delle indagini, il pm Maurizio Arcuri ha scoperto gli accessi alla banca dati “Punto Fisco” effettuati da agenti dell’AISI (Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna). La Procura di Roma ha quindi richiesto al DIS chiarimenti ufficiali. La risposta è arrivata sotto forma di un documento di dieci pagine, contenente dettagli sulle motivazioni e le modalità degli accertamenti eseguiti dagli agenti.
Questo documento, classificato come “riservato”, è stato inserito negli atti di chiusura delle indagini e successivamente consegnato ai legali dei giornalisti indagati. È stato proprio da questo fascicolo che il contenuto dell’informativa è giunto ai giornali.
La difesa di Lo Voi
Il procuratore di Roma Francesco Lo Voi ha respinto ogni accusa, sostenendo che non ci sia stata alcuna violazione della legge. A suo avviso, infatti, il deposito degli atti riservati nell’ambito delle indagini sarebbe stato legittimo, in quanto garantito dalla legge generale a tutela del diritto di difesa degli indagati.
Lo Voi si è detto disponibile a chiarire la posizione del suo ufficio davanti al COPASIR (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), considerandolo la “sede opportuna” per affrontare il caso.
Prossimi passi dell’indagine
Nonostante l’indagine sia ancora nelle fasi preliminari già nelle prossime settimane potranno esserci ulteriori sviluppi, e in base alle valutazioni del procuratore Cantone sarà possibile sapere se l’operato della Procura di Roma possa configurare una violazione della legge sulla gestione delle informazioni riservate.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano