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Pavia, chiedeva rimborso con la truffa dello specchietto rotto. Arrestato

Pavia, Nella giornata di giovedì 15 ottobre u.s. personale della Squadra Mobile di Pavia, nell’ambito di una attività congiunta con l’omologo Ufficio della Questura di Torino, ha tratto in arresto un cittadino italiano di 46 anni.
Nell’ambito di una pianificata strategia investigativa posta in essere per contrastare il fenomeno delle truffe, ai danni soprattutto di persone anziane, che recentemente ha colpito il territorio pavese, intorno le ore 8:20 di giovedì gli investigatori della Squadra Mobile di
Pavia si imbattevano in un’autovettura che viaggiava sulla SP35 in direzione Milano con lo specchietto lato destro rotto e con a bordo il solo conducente.
A seguito di controllo tramite le banche dati di polizia emergeva che il veicolo era stato segnalato in quanto usato verosimilmente per compiere truffe.
A questo punto gli agenti iniziavano un servizio di osservazione e pedinamento nei confronti del veicolo in questione che portava fino al Comune di Torino.
Giunti nel capoluogo piemontese gli operatori allertavano i colleghi della Squadra Mobile di Torino e in stretta sinergia investigativa continuavano insieme nel servizio di pedinamento del veicolo che girovagava per le vie cittadine senza alcuna apparente meta.
Ad un tratto l’auto si affiancava ad una Fiat Panda alla cui guida vi era una donna e, dopo aver proferito alcune parole tra loro, entrambi parcheggiavano i veicoli e scendevano in strada ove continuavano la conversazione.
Dopo alcuni minuti gli stessi salivano nuovamente a bordo dei rispettivi veicoli raggiungendo un bancomat, dal quale la donna prelevava denaro contante e lo consegnava all’uomo che, durante tale operazione, le era sempre stato accanto.
A quel punto gli agenti intervenivano, bloccando le parti e avendo modo di accertare che la donna era stata vittima della truffa c.d. dello specchietto da parte dell’uomo, il quale le aveva imputato di aver urtato la sua autovettura causando il danneggiamento dello specchietto e
chiedendo un rimborso della somma di 250 euro.
Le parti venivano, quindi, condotte negli Uffici della Questura di Torino ove la donna denunciava formalmente l’accaduto mentre l’uomo, di origine napoletana e con numerosi precedenti penali per truffe e reati contro il patrimonio, veniva tratto in arresto per il reato di
truffa.

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