CAMBIA LINGUA

Omicidio di Garlasco, trovato un martello in un canale: possibile arma del delitto.

Il ritrovamento è avvenuto a Tromello, vicino alla casa delle cugine di Chiara. Perquisite le abitazioni di Andrea Sempio, dei genitori e di due amici. Si indaga a 18 anni dal delitto.

Omicidio di Garlasco, trovato un martello in un canale: possibile arma del delitto.

Il ritrovamento è avvenuto a Tromello, vicino alla casa delle cugine di Chiara. Perquisite le abitazioni di Andrea Sempio, dei genitori e di due amici. Si indaga a 18 anni dal delitto.

Un nuovo, clamoroso sviluppo potrebbe riaccendere le speranze di verità sul delitto di Garlasco, l’omicidio di Chiara Poggi, la ragazza uccisa nella sua abitazione di via Pascoli il 13 agosto 2007. A quasi 18 anni da quel mattino d’estate, un martello — l’oggetto che la famiglia Poggi ha sempre dichiarato mancare da casa dopo il delitto — è stato recuperato dai carabinieri in un canale di Tromello, a pochi chilometri dalla scena del crimine.

Il ritrovamento nel canale: un martello tra gli oggetti sequestrati

È stato un blitz silenzioso ma determinante: su ordine della procura pavese, carabinieri, vigili del fuoco e volontari della protezione civile hanno svuotato un tratto di circa 300 metri del canale di Tromello, in una zona vicina all’abitazione che fu della nonna delle gemelle Stefania e Paola Cappa, cugine di Chiara Poggi. Qui sono stati rinvenuti diversi oggetti metallici, tra cui un martello e altri attrezzi da lavoro. Gli oggetti sono stati sequestrati e saranno sottoposti ad analisi scientifiche per verificarne l’eventuale compatibilità con le ferite riportate dalla vittima.

Il martello, se risultasse compatibile con l’arma del delitto, rappresenterebbe una svolta clamorosa: già nei processi a carico di Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione, fu accertato che la ragazza fu colpita con un oggetto contundente compatibile con un martello. Ma l’arma, fino ad oggi, non era mai stata ritrovata.

Il supertestimone e le dichiarazioni ritrattate

A orientare le nuove ricerche nel canale sarebbe stata la tardiva testimonianza raccolta dal programma Le Iene, in cui un uomo ha raccontato di aver visto, proprio la mattina del delitto, una donna — ritenuta Stefania Cappa — gettare un oggetto metallico nell’acqua. A rendere ancor più suggestiva la pista è il racconto, poi ritrattato, di Marco Muschitta, un tecnico del gas che nell’agosto 2007 disse di aver visto una ragazza bionda, identificata come Stefania Cappa, allontanarsi dalla villetta in bicicletta con un attrezzo da camino in mano.

Né Stefania né la sorella Paola sono mai state indagate, ma i loro nomi tornarono sotto i riflettori già all’epoca delle prime indagini, quando mostrarono una foto con Chiara rivelatasi poi un fotomontaggio. Oggi, a distanza di quasi due decenni, la loro figura viene nuovamente accostata alla vicenda, pur non essendoci alcun elemento ufficiale a loro carico.

Le nuove perquisizioni: sotto osservazione Andrea Sempio

Parallelamente al recupero nel canale, sono state eseguite perquisizioni nelle abitazioni di Andrea Sempio, dei suoi genitori e di due amici — Mattia Capra e Roberto Freddi — all’epoca molto vicini sia a lui che a Marco Poggi, fratello di Chiara. Sempio, già indagato in passato e poi archiviato, è ora nuovamente al centro delle attenzioni della Procura. I militari hanno sequestrato computer, telefoni cellulari, hard disk, supporti USB e anche materiale cartaceo, tra cui alcuni diari contenenti appunti personali su come “piacere alle ragazze”.

Il contenuto dei dispositivi verrà ora analizzato, nella speranza di trovare elementi utili a ricostruire con maggior precisione i movimenti e i contatti di Sempio nelle ore del delitto. In particolare, i carabinieri hanno già acquisito i tabulati telefonici: tra il primo maggio e il 21 agosto 2007 non risulterebbero contatti tra Sempio e Stefania Cappa, a conferma del fatto che i due, secondo le attuali ricostruzioni, non si conoscessero.

Attesa per l’incidente probatorio

Il prossimo appuntamento cruciale sarà domani, giovedì 16 maggio, quando davanti al giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli si terrà l’incidente probatorio richiesto dai pubblici ministeri. Un passaggio delicato in cui potrebbero emergere nuovi elementi scientifici o testimoniali utili a stabilire se l’oggetto rinvenuto a Tromello possa davvero essere l’arma con cui Chiara Poggi fu uccisa.

In attesa dei risultati, la cautela resta massima. Il martello è un oggetto di uso comune, e solo analisi approfondite potranno stabilirne un legame con il delitto. Ma in un caso che sembrava ormai cristallizzato, e con una condanna definitiva già emessa, la riapertura del fascicolo e l’attenzione degli inquirenti su nuove piste mostrano che, forse, non tutte le verità sono già state raccontate.

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×