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Omicidio Alika Ogorchukwu, smentita l’ipotesi avances

Il caso dell'ambulante nigeriano ucciso a Civitanova Marche (MC)

Omicidio Alika Ogorchukwu, smentita l’ipotesi avances.

«L’aggressore ha inseguito la vittima. L’ha dapprima colpita con una stampella, quindi l’ha fatta cadere a terra e poi l’ha finita fino a causarne la morte, colpendola ripetutamente a mani nude».

Sono questi i primi dettagli chiariti dal Vice Questore aggiunto di Macerata Matteo Luconi, nel corso di una conferenza stampa in commissariato indetta per ricostruire l’omicidio del 39enne Alika Ogorchukwu per il quale è stato arrestato il 32enne Filippo Ferlazzo.

«La coppia era nella zona della stazione di Civitanova Marche (MC). Dopo aver chiesto l’elemosina, Alika si è allontanato velocemente e Ferlazzo lo ha seguito. A distanza di circa 200 mt, lo ha aggredito frontalmente», ha proseguito Luconi.

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Rispetto all’ipotesi di matrice razzista: «Non ci sono elementi che possono far propendere per questo tipo di conclusione– ha aggiunto il Commissario Capo Fabio Mazza -. La cosa pare scaturita da una situazione estemporanea dovuta a futili motivi e ad una reazione abnorme. Ferlazzo, una volta fermato, non ha parlato, non ha rilasciato dichiarazioni. La fidanzata non era presente al fatto».

Ieri, a poche ore dall’omicidio, sono circolate voci di avances da parte di Alika nei confronti della compagna di Ferlazzo. «Smentiamo le voci di avances da parte di Alika. La causa scatenante è riconducibile a tutt’altra vicenda», ha concluso Luconi.

Sulle dinamiche con cui sia stata effettivamente uccisa la vittima, la Polizia ha annunciato che ci sarà una valutazione ulteriore della Procura alla luce di accertamenti medico-legali in corso.

Inoltre, per il Vice Questore gli effettivi testimoni dell’omicidio – sentiti durante le indagini – sarebbero due, al netto delle immagini diffuse in queste ore in cui sembra che una manciata di persone si fosse avvicinata sul luogo solo per filmare l’accaduto.

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