Naufragio del veliero Bayesian: il comandante indagato per omicidio colposo.

Il naufragio del veliero Bayesian, avvenuto il 19 agosto vicino a Porticello, Palermo, ha portato all’apertura di un’indagine nei confronti del comandante James Cutfield e, potenzialmente, anche del marinaio di guardia. I reati ipotizzati sono naufragio e omicidio colposo. Le prime indagini suggeriscono che l’affondamento potrebbe essere stato causato da un errore umano: uno dei portelloni laterali del veliero sarebbe stato lasciato aperto, permettendo all’acqua di entrare e sommergere rapidamente la nave.

Durante l’interrogatorio, Cutfield ha cercato di spiegare come un veliero di quel tipo, progettato per resistere a condizioni meteorologiche avverse, sia potuto colare a picco. Franco Rossi, un ingegnere in pensione che aveva lavorato al progetto del Bayesian, ha confermato che il portellone laterale aperto potrebbe essere stato il fattore critico. Secondo Rossi, in condizioni normali, il veliero avrebbe dovuto resistere, ma con il portellone aperto, l’acqua potrebbe aver invaso la sala macchine, rendendo la situazione irreversibile.

L’assenza di un’allerta meteo specifica per burrasca ha complicato ulteriormente la situazione. Nonostante il Meteomar non avesse segnalato condizioni estreme, i pescatori locali avevano intuito l’arrivo di una tempesta, ma non sono stati presi provvedimenti sufficienti a bordo del Bayesian. Il progettista della nave, Franco Romani, ha spiegato che una corretta chiusura di tutti i portelloni e una tempestiva reazione al cambiamento delle condizioni meteo avrebbero potuto evitare il disastro.

In sintesi, una serie di errori umani, dall’errata gestione delle aperture fino alla mancata allerta ai passeggeri, sembra essere stata la causa principale del tragico affondamento del veliero.