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Narcotraffico, armi e riciclaggio: 108 arresti. Tonnellate di cocaina dal Sud America al cuore dell’Aspromonte

Colpite le cosche di ‘ndrangheta Nirta-Strangio di San Luca e Morabito di Africo

Narcotraffico, armi e riciclaggio: 108 arresti. Tonnellate di cocaina dal Sud America al cuore dell’Aspromonte.

Non ha precedenti il bilancio della maxi-operazione “Eureka”: 4 ordinanze di custodia cautelare, 108 arrestati (almeno 85 in carcere), milioni di euro di beni sequestrati in mezza Europa.

Alcuni dei provvedimenti cautelari, convertiti in mandati di arresto europeo, sono stati eseguiti in Germania (9 indagati), Belgio (6 indagati), Francia (3 indagati), Portogallo (un indagato), Romania (un indagato) e Spagna (un indagato).

È così che la Dda di Reggio Calabria è riuscita a ricostruire il percorso di tonnellate di cocaina dal Sud America al cuore dell’Aspromonte. Duro colpo inferto alla ‘ndrangheta della Locride e, in particolare, alle cosche Nirta-Strangio di San Luca e Morabito di Africo.

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Il blitz dei Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria è scattato stamattina all’alba. Arresti non solo in Calabria, ma anche all’estero e nelle province di Pescara, Milano, Salerno, Catania, Savona, Bologna, Vicenza, L’Aquila, Ancona, Roma e Cagliari.

L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Giuseppe Lombardo e dai pm Diego Capece Minutolo e Giovanni Calamita.

Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa; concorso esterno e traffico internazionale di droga con l’aggravante di transnazionalità e di ingente quantità; traffico di armi, anche da guerra; riciclaggio; favoreggiamento; trasferimento fraudolento e procurata inosservanza di pena.

Fra i soggetti raggiunti da misura, anche “pezzi da novanta” del narcotraffico internazionale come l’ormai ex super latitante Rocco Morabito (“U Tamunga”), arrestato a Montevideo, fuggito dal carcere con evasione rocambolesca, riacciuffato in Brasile ed estradato dopo lungo braccio di ferro con le autorità del Paese.

I magistrati hanno fatto luce, inoltre, sui rapporti tra le cosche della Locride e i narcos colombiani in grado, stando alle indagini, di far arrivare in Italia circa 6 tonnellate di cocaina in meno di due anni.

La Dda di Reggio Calabria ha registrato complessivamente flussi di denaro per circa 22 milioni e 300mila euro riconducibili alla compravendita dello stupefacente.

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