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Monza, fermato traffico di droga attivo in tutto il Nord Italia: i pusher si fingevano Carabinieri

8 misure cautelari per reati legati al narcotraffico, detenzione di armi comuni e da guerra, rapina, furti e riciclaggio

Monza, fermato traffico di droga attivo in tutto il Nord Italia: i pusher si fingevano Carabinieri.

Nella giornata odierna, nelle province di Milano, Forlì-Cesena e Roma, i Carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza, in codelega esecutiva con personale del Nucleo Investigativo Regionale di Milano del Corpo di Polizia Penitenziaria e con il supporto dei Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri competenti per territorio, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica del Tribunale di Milano, hanno dato esecuzione all’ Ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano su richiesta della Procura di Milano, nei confronti di 8 persone ( di cui 7 sottoposti alla custodia cautelare in carcere e 1 agli arresti domiciliari), ritenute responsabili a vario titolo di concorso nella detenzione, vendita e commercio ai fini di spaccio di elevati quantitativi di sostanze stupefacenti, detenzione e/o porto in luogo pubblico di armi di provenienza clandestina e da guerra, riciclaggio, ricettazione, furto e rapine in concorso.
Sono inoltre indagati in stato di libertà dalla Procura di Milano ulteriori 25 soggetti di nazionalità principalmente marocchina.
La complessa e articolata attività, convenzionalmente denominata “Fusion”, è stata avviata dai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Monza Brianza co-delegati con personale del Nucleo Investigativo Regionale di Milano del Corpo di Polizia Penitenziaria nell’ aprile 2017, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Milano e supportata da attività tradizionali e specialistiche compresi servizi di osservazione e pedinamento, il tutto rafforzato dall’attività tecnica di intercettazione telefonica e ambientale.
La genesi dell’indagine è da ricercare in un procedimento penale avente ad oggetto anch’esso l’attività di spaccio di sostanze stupefacenti. Infatti, uno degli intercettati indagati nell’ambito della predetta ordinanza di custodia cautelare, manteneva costanti contatti con un detenuto della casa circondariale di Lodi, il quale comunicava con l’esterno per il tramite di apparecchi cellulari introdotti illegalmente nel penitenziario. A seguito di questo riscontro investigativo, si sviluppava, su coordinamento della Procura di Milano, un’immediata e fattiva collaborazione tra il Nucleo investigativo dei Carabinieri di Monza Brianza e il Nucleo Investigativo Regionale di Milano del Corpo di Polizia Penitenziaria.
N.4954/22 Prot.
Con il susseguirsi di servizi comandati e l’utilizzo di apparecchiature investigative all’avanguardia, i carabinieri, sotto coordinamento della Procura di Milano, sono riusciti a sequestrare nel corso dell’attività investigativa ben 800 kg di sostanze stupefacente rispettivamente suddivisi in 13 kg di cocaina, 42 kg di marijuana e 745 kg di hashish.
In un caso, i carabinieri di Monza sono riusciti a fermare nel comune di Pero (MI) un tir con a bordo un carico di 313 kg di hashish opportunamente occultato all’interno di bidoni coperti da aglio e altri prodotti. La spregiudicatezza dei soggetti indagati si evidenziava anche nel compimento di alcune rapine ai danni di altri pusler rivali per la sottrazione principalmente di grossi quantitativi di stupefacente da rivendere ad un prezzo più competitivo, nonché denaro contante e monili d’oro mediante l’uso della violenza. Gli stessi indagati, qualificandosi come appartenenti alle forze ordine, costringevano le persone ad aprire la porta delle proprie abitazioni riferendo di dover procedere ad alcune perquisizioni domiciliari per sottrarre ai malcapitati quanto predetto.
Inoltre, grazie anche alla fattiva collaborazione del Nucleo Regionale di Milano del Corpo di Polizia Penitenziaria, sono stati sequestrati nel corso dell’attività investigativa una pistola con matricola abrasa, un passaporto falso e due pattelle con placca dell’Associazione Nazionale Carabinieri, utilizzati dagli indagati per qualificarsi falsamente come appartenenti all’Arma.
La pericolosità dei soggetti si desume anche dalle stesse intercettazioni, all’interno delle quali emergeva come uno dei soggetti indagati, si stava organizzando per l’acquisto di varie armi comuni e non, tra cui si evidenziava la richiesta di un’arma da guerra del tipo Ak47 Kalashnikov completo di munizionamento.
La conclusione delle attività investigative ha consentito acquisire elementi di reità a carico di 81 soggetti, sia italiani che extraUE (perlopiù nord-africani) nei confronti dei quali sono stati mossi complessivamente 186 capi di imputazione. Dei numerosi soggetti indagati, solo 25 sono quelli per cui la Procura di Milano si è dichiarata competente in ordine alla commissione di almeno 60 episodi di spaccio, trasporto e compravendita di sostanze stupefacenti del tipo hashish, marijuana e cocaina (tra tentati e consumati), il porto illegale di armi comuni e da guerra ed il sequestro di euro 642.500 di denaro contante derivanti dal narcotraffico, mentre per gli altri soggetti si è in attesa delle determinazioni delle altre procure territorialmente competenti.

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