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Modifica la targa con il nastro adesivo per non pagare l’autostrada, ancora in corso le indagini

L'Autorità Giudiziaria sta valutando le responsabilità dell’uomo rispetto ai reati di uso di atto falso e/o di falsità materiale.

Modifica la targa con il nastro adesivo per non pagare l’autostrada, ancora in corso le indagini.

Vercelli. Una donna di Bologna, agli inizi di ottobre, si è vista recapitare dalla Società Autostrade un bollettino – per la somma di quasi 300 euro – per “sanare” il mancato pagamento di nove pedaggi della tratta autostradale da Vercelli a Bergamo, nei mesi di febbraio marzo, aprile e maggio 2023. Già in precedenza aveva ricevuto una contestazione per un eccesso di velocità rilevato da un autovelox installato in un comune vicino a Vercelli, ma era riuscita a far archiviare la multa dimostrando che la sua auto non era quella della foto. Questa volta però, dopo essersi rivolta alla Polizia Stradale di Bologna, sono stati eseguiti ulteriori accertamenti in quanto il numero di targa immortalato al passaggio nei caselli autostradali corrispondeva effettivamente, pur essendo una Ford, a quello della sua autovettura che invece era una FIAT Panda.

L’analisi delle diverse combinazioni alfa numeriche evidenziava come la prima lettera della targa della FORD, “E”, potesse essere, in realtà, una” F” modificata con l’apposizione di nastro adesivo, sia sulla targa anteriore che in quella posteriore. La Polizia Stradale di Vercelli, incaricata di svolgere gli accertamenti del caso, individuava l’autovettura “sospetta” che risultava essere di proprietà di una donna residente nelle vicinanze del capoluogo vercellese il cui convivente, per motivi di lavoro, aveva raggiunto Bergamo nelle date oggetto di segnalazione della società autostrade.

Le giustificazioni addotte dall’uomo, giudicate inverosimili, non sono bastate ad evitargli una segnalazione all’Autorità Giudiziaria la quale sta valutando le responsabilità dell’uomo rispetto ai reati di uso di atto falso e/o di falsità materiale commessa da un privato in certificazioni amministrative. Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini. Vige pertanto, la presunzione di non colpevolezza degli indagati, sino alla sentenza definitiva.

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