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Milano, ordinanza di custodia cautelare in carcere per un giovane sospettato di aver perpetrato una violenza sessuale

Milano, La Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, ha dato esecuzione all’ordinanza della misura cautelare della custodia in carcere, emessa il 21 settembre 2020 dal G.I.P. del medesimo Tribunale Dr.ssa Manuela Accurso Tagano, su richiesta del Procuratore Aggiunto della Repubblica di Milano Maria Letizia

Mannella e del Sostituto Procuratore Michela Benedetta Bordieri, nei confronti di un ragazzo italiano di origini egiziane del ’97, incensurato, sospettato di aver perpetrato una violenza sessuale, il 24 agosto 2020, nei pressi di piazza Gae Aulenti.

La mattina del 24 agosto scorso personale dell’Ufficio Prevenzione Generale è intervenuto all’incrocio tra viale Liberazione e via Melchiorre Gioia ove una donna dell’86, fortemente scossa, ha fermato una volante di passaggio ed ha riferito di essere stata aggredita poco prima da un egiziano a lei sconosciuto.

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A seguito di queste informazioni, la donna è stata accompagnata presso l’ S.V.S. e D. della clinica Mangiagalli dove ha dichiarato di essere stata vittima di violenza sessuale da parte di un ragazzo egiziano che aveva abusato di lei in un prato vicino alla piazza Gae Aulenti nella nottata precedente.

Le indagini, condotte dalla 4° Sezione della Squadra Mobile della Questura di Milano, favorite dalle informazioni fornite dalla vittima successivamente in querela, hanno permesso di individuare ed identificare un soggetto corrispondente alle descrizioni.

Lo stesso era stato ripreso dalle telecamere di piazza Gae Aulenti, le quali hanno anche confermato la dinamica dei fatti fornita dalla vittima. Il ragazzo, dopo aver avvicinato la giovane insieme ad altri due ragazzi suoi amici, allontanatisi molto tempo prima della violenza e risultati estranei ai fatti, ha trascinato la vittima in un prato limitrofo alla piazza e l’ha costretta a subire almeno un rapporto completo.

Alla certezza dell’identità del soggetto si è giunti anche grazie alle analisi sul DNA effettuate dal laboratorio di biologia del locale Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica.

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