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Milano, l’archistar Citterio truffato per 4,5 milioni di euro

Truffato senza che quasi se ne accorgesse dalla sua segretaria e da un funzionario di banca per 4 milioni e mezzo di euro. Protagonista vittima del raggiro è  Antonio Citterio, 70 anni, uno dei più noti archistar e designer del mondo (premio «Compasso d’oro» nel 1987 e nel 1994, opere esposte al MoMa di New York e al Centro Georges Pompidou di Parigi.

Sono stati i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Milano, su delega della locale Procura della Repubblica (Dott. Giovanni Tarzia ), stanno eseguendo una ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale di Milano, con cui è stata disposta la misura cautelare personale dell’obbligo di dimora nei confronti di un indagato e il decreto di sequestro preventivo, su beni e disponibilità per circa 4,5 milioni di euro, nei confronti di un’altra persona indagata.Le investigazioni condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Milano hanno permesso di svelare come, negli anni dal 2013 al 2018, i due indagati abbiano posto in essere una complessa e sistematica attività truffaldina, ai danni di un noto studio di architettura milanese e del suo titolare.In particolare, le articolate indagini  hanno consentito di ricostruire le condotte illecite perpetrate dalla segretaria cinquantaquattrenne dipendente dello studio professionale. Era lei che approfittando della delega conferita ad operare sui conti correnti dello studio e, di fatto, dell’essere l’unico soggetto ad interfacciarsi con la banca e con la complicità del  dipendente della stessa banca oggi indagato, incassava tali ingenti somme adoperando artifizi e raggiri nei confronti degli altri funzionari della banca, indotti in errore dall’apposizione di firme false del titolare dello studio su distinte di prelievo di denaro contante, su oltre duecento assegni, nonché sulle richieste di emissione a sua insaputa di carte di pagamento,utilizzate per acquisti e prelievi di denaro contante. Le indagini, avviate nel 2018 a seguito di querela della parte offesa, hanno rivelato come i due indagati siano stati in grado di sottrarre,complessivamente,ingenti risorse finanziarie,pari a oltre quattro milioni di euro,dai conti correnti intestati allo studio professionale, nonché al suo titolare, attraverso le citate operazioni non autorizzate.Il denaro illecitamente sottratto è stato impiegato da una delle persone indagate sia in attività speculative, tramite una sistematica e regolare attività di gioco d’azzardo, che in attività economiche, investendo nella ristrutturazione di un ristorante di sua proprietà a Chiavari in Liguria.

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