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Milano è morto Dionigi Tettamanzi Arcivescovo di Milano

Milano 5 agosto 2017 –  E’ morto oggi  Dionigi Tettamanzi, l’arcivescovo con il cuore da parroco che ha conquistato la città. Milano oggi piange il suo parroco, le sue azioni a favore dei più deboli e spesso critico verso i palazzi della politica. 

Il cardinale Tettamanzi si è spendo  alle 11, dopo tre giorni di agonia, privo di coscienza e attaccato alle macchine che lo tenevano in vita.

L’Arcivescovo era malato da molti anni, vari i ricoveri negli ultimi sei mesi.  Il cardinale Angelo Scola e il nuovo arcivescovo di MIlano monsignor Mario Delpini avevano invitato i fedeli ambrosiani a pregare per lui.

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Tettamanzi nasce il 14 marzo 1934 a Renate, oggi in provincia di Monza e della Brianza, nell’arcidiocesi di Milano. Figlio di Egidio e Giuditta Ciceri (1911-2012), è il primo di tre figli.

Ad undici anni, nel 1945, entra in seminario. Viene ordinato presbitero il 28 giugno 1957, all’età di 23 anni, dall’allora arcivescovo di Milano Giovanni Battista Montini (futuro cardinale e poi papa Paolo VI).
È professore di teologia morale al seminario di Venegono Inferiore dal 1959; a motivo della sua predilezione per i temi del matrimonio, della sessualità, della bioetica, viene chiamato da papa Giovanni Paolo II a collaborare alla stesura di alcune sue encicliche.
Nominato rettore del Pontificio seminario lombardo di Roma nel 1987, lavora al servizio della curia romana e della Conferenza Episcopale Italiana.

Il 1º luglio 1989, all’età di 55 anni, viene nominato arcivescovo metropolita di Ancona-Osimo da papa Giovanni Paolo II; succede a Carlo Maccari, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 23 settembre riceve l’ordinazione episcopale, nella cattedrale di Milano, dal cardinale Carlo Maria Martini, coconsacranti l’arcivescovo Carlo Maccari ed il vescovo Bernardo Citterio.

Lascia l’arcidiocesi di Ancona-Osimo il 14 marzo 1991, in seguito alla nomina a segretario generale della Conferenza Episcopale Italiana.
Il 20 aprile 1995 viene nominato arcivescovo metropolita di Genova; succede al cardinale Giovanni Canestri, dimessosi per raggiunti limiti di età. Il 18 giugno successivo prende possesso dell’arcidiocesi. Il 25 maggio viene nominato vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana per il quinquennio 1995-2000.
Il 21 febbraio 1998 viene creato cardinale del titolo dei Santi Ambrogio e Carlo da papa Giovanni Paolo II; il 25 novembre prende possesso del titolo.

L’11 luglio 2002 è nominato arcivescovo metropolita di Milano; succede al cardinale Carlo Maria Martini, dimessosi per raggiunti limiti di età.

Il 14 settembre successivo per mezzo del procuratore Giovanni Giudici, vescovo ausiliare e vicario generale, prende possesso canonico dell’arcidiocesi.

Il 24 settembre riceve il pallio dal papa nella cappella privata del Palazzo Pontificio di Castel Gandolfo, ed entra solennemente in arcidiocesi il 29 settembre dello stesso anno.

Durante gli ultimi anni del pontificato di papa Giovanni Paolo II è a lungo indicato come uno dei possibili “papabili”.

Il 18 ed il 19 aprile partecipa come cardinale elettore al conclave del 2005 che elegge come nuovo papa, il cardinale Joseph Ratzinger.

Il 20 marzo 2008 promulga il nuovo lezionario di rito ambrosiano, portando così a compimento per tale rito la riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II.

La decisione di portare a compimento la riforma liturgica era già stata maturata dal precedente arcivescovo, Carlo Maria Martini, per quanto riguardava «in particolare il Lezionario, ancora ad experimentum».

Nel dicembre dello stesso anno costituisce il “Fondo famiglia-lavoro” per dare un aiuto a chi, di fronte alla crisi economica iniziata in quell’anno, sta perdendo il lavoro. Il fondo viene avviato con un milione di euro messi a disposizione dal cardinale, come annunciato nell’omelia della messa di Natale di mezzanotte: <<Come avvio di questo fondo, attingendo dall’otto per mille destinato per opere di carità, dalle offerte pervenute in questi giorni per “la carità dell’Arcivescovo”, da scelte di sobrietà della diocesi e mie personali metto a disposizione la cifra iniziale di un milione di euro.>>

Il 15 marzo 2009, al superamento del settantacinquesimo anno di età, presenta a papa Benedetto XVI, in base alle norme del diritto canonico, le dimissioni dalla guida dell’arcidiocesi milanese, ma il 9 aprile viene confermato donec aliter provideatur dalla Santa Sede per altri due anni alla guida dell’arcidiocesi.

L’11 giugno 2011 promulga il Nuovo Evangeliario Ambrosiano, decimo ai nove volumi del Lezionario Ambrosiano, il cui originale donerà al Duomo di Milano.

Il 28 giugno 2011 viene accettata la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi per raggiungimento dei limiti di età. Gli succede il già patriarca di Venezia, cardinale Angelo Scola.  Si ritira, a partire dal 15 settembre, nella Villa Sacro Cuore di Tregasio in Triuggio.

Il 24 luglio 2012 è nominato amministratore apostolico di Vigevano dopo le dimissioni dell’arcivescovo-vescovo Vincenzo Di Mauro; cessa il suo incarico il 20 luglio 2013, quando annuncia la nomina di Maurizio Gervasoni a vescovo di Vigevano.

Il 12 ed il 13 marzo partecipa come cardinale elettore al conclave del 2013 che elegge papa Francesco.

Il 14 marzo 2014 compie 80 anni ed in base a quanto disposto dal motu proprio Ingravescentem Aetatem di papa Paolo VI del 1970, decadono tutti gli incarichi ricoperti nella Curia romana e con essi il diritto di entrare in conclave.

Il 25 marzo 2017, già malato, fa la sua ultima apparizione pubblica nel Duomo di Milano, in occasione della visita apostolica di Papa Francesco.

Oggi 5 agosto 2017 il nostro Arcivescovo ci lascia, si è spento presso la sua abitazione di Triuggio.

Articolo di Lorenzo Chiaro

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