Messina Denaro, trovato un secondo covo: un bunker vicino alla casa usata negli ultimi mesi
Nuova perquisizione in corso con il procuratore aggiunto Paolo Guido. La segnalazione partita dal Gico di Palermo
Messina Denaro, trovato un secondo covo: un bunker vicino alla casa usata negli ultimi mesi
Individuato un secondo covo utilizzato dal boss Matteo Messina Denaro, catturato a Palermo dopo 30 anni di latitanza.
Il procuratore aggiunto Paolo Guido ha fatto scattare una nuova perquisizione, dopo una segnalazione del Gico. Si tratta di una seconda casa riconducibile al super latitante, non lontana dalla casa usata negli ultimi mesi, prima del ricovero nella clinica privata “La Maddalena” in cui è avvenuto l’arresto.
Si tratterebbe di un bunker, che i Carabinieri del Ros stanno ancora esaminando. Non è ancora chiaro se sia il luogo in cui il capomafia nasconde il suo “tesoro”: documenti riservati, pizzini, soldi.
Alla seconda casa gli investigatori del Gico della Guardia di Finanza sarebbero arrivati grazie all’analisi di alcuni dati catastali. Proprio lo screening su questa serie di informazioni, insieme ad un’analisi del contesto scaturita da un’attività informativa e investigativa, ha infatti consentito di localizzare il covo.
Il bunker dista un chilometro e mezzo da via Cb 31, indirizzo del primo covo, appena quattro minuti in auto. Probabile che per Messina Denaro fosse un rifugio sicuro in caso di emergenza.
La Procura, diretta da Maurizio De Lucia, sta analizzando tutti gli elementi fin qui raccolti: la chiave dell’Alfa 164 utilizzata dal latitante per muoversi in paese, due smartphone, il diario ritrovato nel primo covo, esami e certificati medici, documenti e scontrini.
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