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Maxi operazione della Polizia in 23 province contro l’immigrazione clandestina e i falsi documentali del Decreto Flussi

Smantellata rete di falsi documenti e pratiche irregolari legate al Decreto Flussi: oltre 1.400 controlli, 10 arresti e 100 imprese nel mirino della Polizia in 23 province italiane.

Maxi operazione della Polizia in 23 province contro l’immigrazione clandestina e i falsi documentali del Decreto Flussi.

Roma, 11 luglio 2025 – Si è conclusa nelle scorse ore una vasta operazione di contrasto all’immigrazione clandestina coordinata dal Servizio Centrale Operativo (SCO) della Polizia di Stato, che ha coinvolto 23 province italiane. L’operazione, condotta con modalità ad “alto impatto”, ha puntato a smantellare una rete diffusa di irregolarità legate alle domande di ingresso per lavoro previste dal Decreto Flussi, con particolare attenzione alle falsità documentali.

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Le città coinvolte e la portata dell’operazione

Le attività hanno visto impegnate le Squadre Mobili di Bari, Bologna, Cagliari, Caltanissetta, Caserta, Foggia, Massa Carrara, Matera, Milano, Monza Brianza, Piacenza, Prato, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Rieti, Savona, Taranto, Terni, Torino, Treviso, Vercelli e Vibo Valentia, con il supporto dei Reparti Prevenzione Crimine e degli Uffici Immigrazione delle questure interessate.

L’azione è stata preceduta da una fase investigativa accurata, durante la quale sono state riscontrate numerose anomalie, tra cui l’indicazione di domicili fittizi o inesistenti, spesso ripetutamente utilizzati per ospitare lavoratori stranieri in arrivo, elemento chiave per ottenere l’autorizzazione al lavoro (nulla osta).

Come funziona (e come viene aggirato) il Decreto Flussi

Il Decreto Flussi regola l’ingresso legale di lavoratori non comunitari in Italia, secondo quote annuali fissate dal Governo. I datori di lavoro devono presentare istanza allo Sportello Unico per l’Immigrazione allegando documenti come contratto, residenza e dimostrazione dell’indisponibilità di manodopera italiana.

Le indagini hanno messo in luce come organizzazioni criminali abbiano sfruttato queste procedure per ottenere illeciti profitti. In cambio di cifre tra i 1.000 e i 5.000 euro, venivano presentate richieste con documenti falsificati, contratti inventati e intermediazioni fraudolente.

I numeri dell’operazione

Ecco il bilancio dell’operazione:

  • 167 imprese e abitazioni controllate, con irregolarità accertate in 100 casi;
  • 1.418 persone identificate, di cui 1.317 stranieri;
  • 135 stranieri sotto verifica per sospetta irregolarità del permesso di soggiorno;
  • 65 italiani e 27 stranieri (datori di lavoro) deferiti all’autorità giudiziaria per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, falsi documentali e sostituzione di persona;
  • 10 arresti: tra cui
    • 1 italiano ricercato per associazione a delinquere;
    • 1 straniero ricercato a livello internazionale per omicidio;
    • 2 stranieri per spaccio di droga;
    • 1 per rapina;
    • 2 per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale;
    • 1 per guida in stato di ebbrezza;
    • 1 per violazione del divieto di reingresso;
    • 1 con cumulo pene concorrenti.

Si stima che i proventi illeciti generati superino i 500.000 euro, grazie a una media di 3.000 euro per pratica truffaldina.

I settori più colpiti e le modalità

I settori più esposti risultano essere:

  • Agricoltura
  • Edilizia
  • Ristorazione

Proprio in questi ambiti si annida una rete grigia di intermediari, tra cui CAF compiacenti e liberi professionisti, che presentano le domande a nome di aziende ignare, rubandone di fatto l’identità.

Alcune delle domande risultano compilate senza il consenso del datore di lavoro, configurando reati di furto d’identità e falsificazione documentale.

Legami con la criminalità organizzata

Sono attualmente in corso approfondimenti su contatti tra i soggetti indagati e la criminalità organizzata, sia italiana che internazionale. Particolare attenzione è rivolta alla rotta balcanica, utilizzata per il traffico di migranti verso l’Italia.

Una strategia nazionale: il progetto “Squadra Mobile”

L’iniziativa si inserisce nel più ampio piano “Squadra Mobile”, lanciato dallo SCO nel 2023 per contrastare vari fenomeni criminali, tra cui:

  • Immigrazione clandestina
  • Sfruttamento del lavoro
  • Prostituzione
  • Furto di veicoli
  • Gioco illegale
  • Devianza giovanile

 

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