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Mattarella: «La mafia può essere vinta». Il messaggio del capo di Stato nella Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie 

Il 21 marzo si celebra la Giornata della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Il Presidente Mattarella e Don Ciotti ribadiscono: la mafia può essere sconfitta, ma serve impegno di tutti.

Mattarella: «La mafia può essere vinta». Il messaggio del capo di Stato nella Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie 

Il 21 marzo segna ogni anno un momento di profonda riflessione e mobilitazione civile in Italia: la Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Questa ricorrenza, istituita ufficialmente con una legge dello Stato, nasce nel 1996 per volontà dell’associazione Libera di Don Luigi Ciotti, che da decenni si batte per la giustizia e la legalità.

Un giorno di Memoria e di Azione

Quest’anno, la manifestazione nazionale si è svolta a Trapani, con il significativo slogan “Il vento della Memoria semina Giustizia”. La città siciliana, simbolo di una regione che ha sofferto a lungo per la presenza della criminalità organizzata, ha accolto migliaia di partecipanti, tra cittadini, studenti, istituzioni e associazioni impegnate nella lotta alla mafia.

Il messaggio del Presidente della Repubblica

In questa occasione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il cui fratello Piersanti venne assassinato dalla mafia, ha inviato un messaggio chiaro e determinato: “Il 21 marzo rappresenta un giorno solenne di ricordo e di impegno civile per affermare valori essenziali per la salute della nostra comunità. L’impegno quotidiano per la pratica della legalità, la lotta contro tutte le mafie, contro le consorterie criminali che generano violenza e oppressione, contro zone grigie di complicità che ne favoriscono affari e diffusione, vede operare tutti i cittadini che desiderano vivere in una società coesa e rispettosa dei diritti di tutti. Ricorrono trent’anni da quando Libera e altre associazioni hanno intrapreso un percorso importante di sensibilizzazione e mobilitazione civile fino a far sì che una legge dello Stato istituisse la “Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, per esprimere doverosa solidarietà nei confronti delle vittime innocenti uccise dalla mano mafiosa. Ogni ambito è stato colpito da questo flagello: servitori della Repubblica, donne e uomini che si battevano per migliorare la società, imprenditori e cittadini che hanno respinto il ricatto del crimine, persone semplici finite sotto il tiro degli assassini. I loro nomi sono parte della nostra memoria collettiva, ed è nei loro confronti che si rinnova, anzitutto, l’impegno a combattere le mafie, a partire dalle Istituzioni ai luoghi della vita quotidiana, superando rassegnazione e indifferenza, alleate dei violenti e sopraffattori. La mafia può essere vinta. Dipende da noi”

Le sue parole rappresentano un forte incoraggiamento a proseguire il cammino di legalità e giustizia, ricordando le vittime cadute sotto i colpi della violenza.

Don Luigi Ciotti: “serve verità per l’80% delle vittime di mafia”

Uno dei momenti più simbolici della giornata è stata la lettura dei 1101 nomi delle vittime della mafia, un elenco che continua a crescere. Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, ha lanciato un monito forte e chiaro: “Dobbiamo dirci con amarezza che l’80% dei familiari delle vittime di mafia non ha ancora avuto verità. Senza verità non si può avere giustizia. Loro hanno bisogno di sapere.

Ha inoltre sottolineato l’importanza di coinvolgere le nuove generazioni nella lotta alla mafia: “I giovani ci sono, quando proponi loro cose vere, cose vive. Bisogna investire nei giovani, nelle scuole, nelle comunità, nelle famiglie. Per spezzare il giogo mafioso dobbiamo lavorare sulla cultura della legalità fin da piccoli.”

L’impegno delle istituzioni e la voce della politica

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha ribadito la necessità di combattere la mafia con determinazione: “Le mafie sono un nemico dichiarato della nostra democrazia, un’offesa alla dignità della Nazione. Onorare il sacrificio delle vittime significa agire per rafforzare la giustizia, garantire sicurezza, difendere la libertà di tutti i cittadini, rifiutare ed estirpare ogni forma di illegalità, violenza e sopraffazione. La loro memoria deve essere la nostra guida.”

Anche il segretario del PD Elly Schlein, il leader della CGIL Maurizio Landini e numerosi rappresentanti della società civile hanno preso parte alla manifestazione di Trapani, ribadendo il loro impegno nel contrasto alla criminalità organizzata.

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