Maltempo sull’Italia: due vittime a Vicenza, frane, blackout e disagi in tutto il Nord. Stato di emergenza in Veneto.
Vittime nel Vicentino, allerta rossa per valanghe sulle Dolomiti, alberi abbattuti a Milano e migliaia di utenze senza elettricità in Valle d’Aosta. L’Italia settentrionale piegata da piogge, vento e smottamenti.
Maltempo sull’Italia: due vittime a Vicenza, frane, blackout e disagi in tutto il Nord. Stato di emergenza in Veneto.
Vittime nel Vicentino, allerta rossa per valanghe sulle Dolomiti, alberi abbattuti a Milano e migliaia di utenze senza elettricità in Valle d’Aosta. L’Italia settentrionale piegata da piogge, vento e smottamenti.
L’Italia del Nord è messa a dura prova da un’intensa ondata di maltempo che, tra giovedì e venerdì, ha provocato vittime, danni ingenti, evacuazioni e interruzioni dei servizi essenziali. La perturbazione, estesa e persistente, ha colpito in particolare il Veneto, la Lombardia, il Trentino-Alto Adige, la Valle d’Aosta e l’Emilia-Romagna.
Il caso più drammatico arriva dalla provincia di Vicenza, dove Leone Francesco Nardon, 65 anni, e il figlio Francesco, 34 anni, sono stati travolti dalla piena del torrente Agno dopo che la loro auto è caduta in una voragine apertasi sul ponte a Valdagno. Stavano recandosi a portare aiuto come volontari ai soccorsi impegnati negli allagamenti. I loro corpi sono stati ritrovati a Trissino, nel bacino di laminazione.
Una tragedia che ha spinto il presidente del Veneto, Luca Zaia, a dichiarare lo stato di emergenza per le province di Vicenza e Verona. «È una tragedia impensabile. La terra è crollata sotto i piedi di due persone che andavano ad aiutare», ha commentato il governatore.
Frane e evacuazioni in Trentino, blackout in Valle d’Aosta
Il maltempo ha causato frane e smottamenti anche in Trentino. A Trento, nel quartiere di San Martino, una frana ha colpito un’abitazione e ha reso necessaria l’evacuazione di 14 persone. Non si registrano feriti, ma i soccorsi sono ancora al lavoro per garantire la sicurezza dell’area.
In Valle d’Aosta, invece, oltre 6.400 utenze sono rimaste senza energia elettrica. Le operazioni di ripristino da parte della società Deval sono rese complicate dalle condizioni del territorio e dall’inaccessibilità di alcune zone. Particolarmente critica la situazione a Cogne, mentre il servizio è stato in parte ristabilito in Valdigne, da Courmayeur a La Thuile.
Dolomiti: pericolo massimo valanghe
Preoccupa anche il rischio valanghe sulle Dolomiti, dove l’Arpav ha emesso un’allerta rossa (grado 4) in numerose aree montane. A causa delle abbondanti precipitazioni – in alcuni punti oltre 100 mm di pioggia in 24 ore – e del vento forte, le masse nevose sono instabili, in particolare sui versanti esposti a ovest, nord ed est, sotto i 2700 metri. Si teme il distacco di valanghe di grandi dimensioni.
Milano nella morsa del vento, disagi in tutta la Lombardia
A Milano, le raffiche di vento fino a 70 km/h hanno causato una lunga serie di danni: alberi caduti, lamiera e impalcature divelte, metropolitana interrotta e centinaia di interventi dei vigili del fuoco. In viale Premuda, un albero è crollato sulle auto in sosta, danneggiando anche la facciata di un edificio. Fortunatamente non ci sono stati feriti. L’allerta arancione è stata prorogata anche per la giornata odierna.
Interventi si sono resi necessari in tutta la città metropolitana, con segnalazioni provenienti da numerosi comuni dell’hinterland, tra cui Cinisello, Bollate, Pieve Emanuele, Mediglia e Segrate.
Il Po in piena e nuovi rischi idraulici
Anche il fiume Po e i suoi affluenti sono sotto osservazione. La Protezione Civile ha attivato fasi di attenzione e preallarme nei bacini Agno-Guà-Fratta-Gorzone, Basso Brenta-Bacchiglione, Alto Brenta-Alpone, e lungo il tratto veneto del Po. A causa delle forti piogge, i livelli idrometrici stanno salendo, e si teme il rischio esondazione in aree sensibili.
Le prossime ore
Secondo le previsioni, la perturbazione dovrebbe attenuarsi nelle prossime ore, ma resteranno piogge deboli e irregolari, soprattutto sulle zone montane e pedemontane. La situazione resta fragile, e le autorità invitano alla prudenza, in particolare nei pressi di fiumi, ponti, sottopassi, alberi e zone soggette a smottamenti.
Un’Italia che resiste ma conta i danni e piange le vittime di una primavera che si è presentata con il volto più duro dell’acqua e del vento. Le prossime ore saranno decisive per il ritorno alla normalità, ma l’emergenza, per ora, non è ancora finita.
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