Lecce. Gli operatori del 113 salvano una donna che aveva tentato il suicidio ingerendo un grande quantitativo di pillole
La donna veniva trasportata in codice rosso presso l'ospedale V. Fazzi, dove è riuscita ad avere salva la vita solo grazie al tempestivo e sinergico intervento degli operatori di polizia prima e dei sanitari dopo.
Lecce. Gli operatori del 113 salvano una donna che aveva tentato il suicidio ingerendo un grande quantitativo di pillole.
Nella serata del 4 marzo gli agenti di polizia in servizio presso la Sala Operativa della Questura di Lecce hanno contribuito a salvare la vita di una 61enne leccese che aveva tentato il suicidio ingerendo una gran quantità di farmaci.
La donna aveva avvisato dei suoi intenti un medico specialista che qualche anno prima l’aveva seguita in un percorso terapico. Lo stesso si trovava in servizio presso l’ospedale quando ha ricevuto la telefonata della donna che lo metteva a conoscenza della volontà di compiere il gesto suicida, ingerendo 240 compresse di vari farmaci.
Dopo di ciò la signora chiudeva la comunicazione rendendosi irreperibile alle successive chiamate del medico, che allarmato contattava il 113.
Il professionista forniva i dettagli dell’accaduto e precisava che, se la donna avesse ingerito tutti quei farmaci, come essa stessa gli aveva comunicato, sarebbe andata in arresto cardiaco nel giro di un paio d’ore.
Gli operatori della sala operativa, partendo da poche informazioni utili quali il numero di telefono della donna e il solo nome di battesimo, riuscivano a risalire al nome completo e al possibile attuale domicilio. Venivano allertate quindi le volanti di pattuglia che si recavano sul posto e verificavano la presenza del nominativo sul citofono, ricevendo anche conferma da un vicino che conosceva la 61enne. Contemporaneamente gli agenti in sala operativa inviavano gli operatori sanitari del 118 all’indirizzo rintracciato e, data l’emergenza della situazione, gli agenti sul posto scavalcavano la recinzione del giardino, senza aspettare l’intervento dei vigili del fuoco perché pochi minuti di attesa potevano essere fatali alla donna.
Riuscivano ad entrare poi nell’abitazione grazie ad una finestra, provvidenzialmente lasciata aperta. La donna era stesa sul letto, viva, ma in stato di incoscienza e dopo la somministrazione delle prime cure, veniva trasportata in codice rosso presso l’ospedale V. Fazzi, dove è riuscita ad avere salva la vita solo grazie al tempestivo e sinergico intervento degli operatori di polizia prima e dei sanitari dopo.
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