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Lecce, arrestata la banda dei supermercati: erano specializzati in furto di alcoolici di pregio per ingenti somme

Lecce, La Compagnia dei Carabinieri di Lecce e il Commissariato di P.S. di Nardò, nella giornata di ieri 26.3.21 hanno dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare, emessa dalla Procura della Repubblica di Lecce a carico di quattro cittadini di nazionalità Romeni, tre uomini ed una donna, responsabili del reato di furto aggravato. 

La banda era specializzata nel furto di alcoolici di pregio dai supermercati della provincia.

Sono stati catturati solo tre, due uomini ed una donna: MITITICA Marius Laurentiu di anni 32, S.R.C. di anni 19 e DRAGAN Andreea Florentina di anni 32

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Il quarto della banda è M.M. di anni 25.

 

Non si trattava dei furti di merce di pochi euro di valore che talvolta vengono commessi magari da chi, in tempi di pandemia, si trova privo di mezzi di sussistenza, ma di un vero e proprio gruppo criminale che aveva individuato la merce di maggior valore rinvenibile all’interno dei supermercati: rum Zapata, champagne Moet & Chandon, whisky Talisker, ecc.  Tale merce è protetta con sistemi antitaccheggio e la banda aveva trovato un mezzo ingegnoso per eludere i controlli. Uno dei componenti entrava nell’esercizio commerciale, prendeva di mira le bottiglie di maggior pregio e, individuato nel negozio un angolo cieco, non inquadrato dalle telecamere di sorveglianza, staccava le placche antitaccheggio, riponeva la merce pregiata all’interno di uno zaino ed usciva senza fare acquisti. Era quindi il turno del complice che, entrato nel supermercato, prelevava lo zaino nel quale erano stati riposti i liquori e se ne usciva senza far suonare l’allarme.

Numerosi sono stati i supermercati presi di mira dalla banda, sia a Lecce che in Provincia, per un ammanco di migliaia di euro. I comuni della provincia sono: Poggiardo, Uggiano La Chiesa, Martano, Minervino Di Lecce, San Cassiano e Otranto. 

Le indagini della Compagnia di Lecce e del Commissariato di Nardò, che pazientemente hanno visionato centinaia di video, convergevano nell’individuazione dei quattro soggetti nei confronti dei quali la Procura della Repubblica di Lecce, al termine delle indagini, richiedeva la misura cautelare degli arresti domiciliari. 

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