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Laura Bonafede, arrestata l’amante di Messina Denaro: ha favorito la latitanza del boss

Indagata anche la figlia della donna, si definivano "una famiglia”

Laura Bonafede, arrestata l’amante di Messina Denaro: ha favorito la latitanza del boss.

“Favoreggiamento e procurata inosservanza di pena, aggravati dall’aver agevolato Cosa nostra”. I Carabinieri del Ros hanno arrestato Laura Bonafede, maestra e figlia dello storico boss di Campobello di Mazara, Leonardo Bonafede. Per anni vicina a Matteo Messina Denaro, farebbe parte della rete di fiancheggiatori che ha protetto il capomafia durante la latitanza.

L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio De Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dal pm della Dda Gianluca de Leo.

Laura Bonafede, già venuta fuori nel corso delle indagini sulla latitanza del padrino e immortalata dalle videocamere mentre parlava col boss al supermercato di Campobello due giorni prima del suo arresto, avrebbe provveduto alle necessità di vita quotidiana del latitante, gli avrebbe fatto la spesa per fargli avere rifornimenti, temendo che potesse essere contagiato dal covid e non potesse uscire. 

Avrebbe condiviso con lui un linguaggio cifrato per tutelare l’identità di altri protagonisti della rete di protezione del boss e curato con maniacale attenzione la sua sicurezza.

L’Ansa rivela che le sarebbe stato bloccato lo stipendio di maestra. Già a fine marzo, l’ufficio scolastico regionale aveva convalidato il provvedimento di sospensione cautelare, poi esteso fino alla definizione della vicenda penale. Ed è stato attivato un procedimento disciplinare per accertare ogni ulteriore elemento rispetto alla condotta della docente.

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La maestra sarebbe stata, dunque, uno dei perni intorno al quale ha ruotato la clandestinità di Messina Denaro già a partire dalla metà degli anni 90.

Cugina del geometra Andrea Bonafede (che ha prestato l’identità al boss), cugina del dipendente comunale, anche lui di nome Andrea Bonafede, che ha provveduto a fargli avere le ricette mediche necessarie alle terapie da affrontare per le cure del cancro, e di Emanuele Bonafede, uno dei vivandieri del padrino arrestato insieme alla moglie.

La maestra è sposata con il mafioso ergastolano Salvatore Gentile, in cella per aver commesso due efferati omicidi su ordine proprio di Messina Denaro.

Il gip Alfredo Montalto scrive così nell’ordinanza di custodia cautelare che ha disposto il carcere per Laura Bonafede: “Dopo avere conosciuto Matteo Messina Denaro nel 1997, ha addirittura instaurato con lo stesso uno stabile rapporto quasi familiare coinvolgente anche la figlia Martina Gentile, durato dal 2007 sino al dicembre 2017, quando venne necessariamente interrotto a seguito di un’importante ennesima operazione di polizia, per poi riprendere, appena calmatesi le acque negli ultimi anni, sino all’arresto del latitante il 16 gennaio 2023”.

Laura Bonafede, insomma, era legata a Matteo Messina Denaro “da un pluridecennale rapporto ed aveva, in molteplici occasioni, condiviso con lui spazi di intimità familiare, a volte in compagnia della figlia tanto che i tre si definivano una famiglia.

laura bonafede

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