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La tratta illegale dei cuccioli dalla Romania al Veneto: 4 a processo per il traffico di bulldog francesi

Messo su un fiorente business che dalla provincia di Verona aveva diramazioni su tutta la Penisola

La tratta illegale dei cuccioli dalla Romania al Veneto: 4 a processo per il traffico di bulldog francesi.

Un traffico di cuccioli di razza bulldog francese, provenienti dalla Romania, che fruttava una media di 600 euro a cagnolino.

Ad interrompere il fiorente business che, dalla provincia di Verona, aveva diramazioni su tutta la Penisola, i Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Venezia, con la collaborazione del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Verona, coordinati dalla locale Procura.

Il nome dato all’operazione, “Ghost kennel” (allevamento di cani fantasma), richiama appunto “l’assenza di qualsivoglia tracciabilità dei cuccioli” che, arrivati in Italia, venivano falsamente spacciati dal rivenditore veronese come provenienti da un suo allevamento in Romania, risultato appunto “fantasma”.

Quattro persone, con cittadinanza rumena e italiana, sono state rinviate a giudizio. Sono accusati di aver eluso le norme sul commercio di animali domestici, le leggi comunitarie e nazionali sul trasporto e il benessere degli animali, oltre a commettere falso, esercizio abusivo della professione medico/veterinaria e truffa nella cessione dei cani.

ghost kennel

L’accusa è di aver falsificato tutti i documenti di trasporto, inclusi i Passaporti Pet, rielaborati “da un veterinario compiacente operante in Romania”, anche lui rinviato a giudizio. “Il sanitario – come precisato dall’ordinanza – certificava falsamente di aver microchippato i cuccioli, come attestava il falso su vaccinazioni e altre prestazioni in modo che il passaporto potesse essere riutilizzato anche se il cucciolo moriva durante il trasporto non in sicurezza”. I falsi servivano, tra l’altro, ad evitare di aspettare i tre mesi previsti prima di essere separati dalla madre.

L’indagine, svelata oggi ma partita nel 2020, è scaturita in seguito alla denuncia presentata ai Carabinieri di Venezia da parte di una signora che reclamava di aver acquistato un cane proposto come bulldog che però non corrispondeva alla specie dichiarata”. I Carabinieri sono così riusciti a rintracciare una rete che, con nomi di fantasia, vendeva cuccioli in tutta Italia con un prezzo che variava tra i 500 e gli 800 a seconda del colore del mantello.

Particolarmente raccapriccianti le condizioni di trasporto dei cagnolini: su automobili private, in condizioni precarie, tanto che i cuccioli più piccoli o deboli avrebbero trovato la morte prima di arrivare a destinazione e i loro resti sarebbero stati nascosti.

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