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La Global Sumud Flotilla mantiene la rotta verso Gaza, ma gli attivisti sono “aperti a valutare delle mediazioni”

Mattarella lancia un appello alla Flotilla per accettare la mediazione su Cipro, ma gli attivisti ribadiscono la rotta verso Gaza: "Pronti a valutare alternative, ma senza cambiare obiettivo"

La Global Sumud Flotilla mantiene la rotta verso Gaza, ma gli attivisti sono “aperti a valutare delle mediazioni”

La Global Sumud Flotilla mantiene la rotta verso Gaza, nonostante gli appelli del governo italiano e l’ultimo, quello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ad accettare la proposta di mediazione che prevede di consegnare a Cipro degli aiuti destinati alla Striscia.

Ieri, venerdì 26 settembre, il capo di Stato è infatti intervenuto nella discussione: “appello alle donne e agli uomini della Flotilla perché raccolgano la disponibilità offerta dal Patriarcato Latino di Gerusalemme di svolgere il compito di consegnare in sicurezza quel che la solidarietà ha destinato a bambini, donne, uomini di Gaza dichiara Mattarella, che aggiunge poi: il valore della vita umana, che sembra aver perso ogni significato a Gaza, dove viene gravemente calpestato con disumane sofferenze per la popolazione, richiede di evitare di porre a rischio l’incolumità di ogni persona”.

La portavoce italiana degli attivisti della flotilla, Maria Elena Delia, ribadisce l’obiettivo della delegazione: “Non possiamo accettare questa proposta perché arriva per evitare che le nostre barche navighino in acque internazionali con il rischio di essere attaccati. La questione degli aiuti è importantissima. Noi siamo pronti a valutare delle mediazioni, ma non cambiando rotta perché significa ammettere che si lascia operare un governo in modo illegale senza poter fare nulla”

In risposta, Tel Aviv avvisa: “Non permetteremo la violazione di un legittimo blocco navale”. Un avvertimento che suona minaccioso dopo che, nella notte fra martedì e mercoledì, i droni israeliani hanno sganciato granate accecanti.

Al governo italiano la tensione sale, il viceministro del Consiglio dei ministri Tajani esorta la delegazione a cambiare idea per salvaguardare vite umane ed evitare che la situazione precipiti. 

Dall’opposizione, Pd e M5S hanno chiesto prudenza e dialogo. Peppe Provenzano ha esortato a “raccogliere la disponibilità del Patriarcato Latino di Gerusalemme”, mentre Giuseppe Conte ha invitato gli attivisti a “valutare bene i rischi di incolumità”.

Meloni ringrazia i partiti dell’opposizione, che, spinti dalle parole del Presidente della Repubblica, hanno invitato gli attivisti a riconsiderare la proposta della mediazione.

Per il momento, le cinquanta imbarcazioni della Flotilla restano ferme nei pressi dell’isola di Koufonissi, a sud di Creta, a causa del maltempo e dei confronti interni fra gli attivisti. L’obiettivo rimane duplice: umanitario, che consiste nel portare aiuti umanitari, e simbolico, nel contestare il blocco navale israeliano ritenuto illegale.

Per garantire sicurezza, le navi sono accompagnate dalla fregata italiana Alpino e da una spagnola. Tuttavia, come ha ricordato il ministro della Difesa Guido Crosetto, “non siamo in grado, fuori dalle acque internazionali, di garantire la sicurezza delle imbarcazioni”.

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