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Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: redatto il Rapporto sui minorenni vittime di abuso

Il 20 novembre di ogni anno si celebra la Giornata mondiale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: redatto il Rapporto sui minorenni vittime di abuso

Il 20 novembre di ogni anno si celebra la Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

La data ricorre nel giorno in cui, nel 1959, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato all’unanimità la Dichiarazione dei diritti del fanciullo che, nel 1989, è stata integrata con la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Un trattato internazionale, quest’ultimo, che ha determinato un momento di svolta nel modo di considerare bambini e giovanissimi, ritenendoli non più solo persone bisognose d’aiuto e di protezione, ma anche cittadini capaci di avere opinioni e prendere decisioni e che stabilisce inoltre, in loro favore, diritti inalienabili quali il diritto alla vita, alla salute, all’istruzione, al gioco, alla famiglia, alla protezione dalla violenza, alla non discriminazione e all’ascolto.

Una ricorrenza che deve essere anche un momento di riflessione, in occasione della quale il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale ha realizzato un elaborato sui reati riconducibili alla violenza nei confronti dei minori, per effettuare un monitoraggio e sensibilizzare sull’importante fenomeno.

Il Rapporto sui minorenni vittime di abuso, è un’approfondita analisi sulle forme di delittuosità che maggiormente hanno colpito i minori, sia nel biennio 2022-2023, sia nel periodo 1° gennaio – 30 giugno 2024, confrontato con l’analogo periodo dell’anno precedente. I reati analizzati sono l’abbandono di persone minori o incapaci, l’abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, l’adescamento di minorenni, gli atti sessuali con minorenne, i maltrattamenti contro familiari e conviventi, la pornografia minorile, la sottrazione di persone incapaci, la violazione degli obblighi di assistenza familiare, le varie fattispecie riferite alla violenza sessuale.

È emerso, nel primo semestre dell’anno in corso, un complessivo incremento del 10% dei reati commessi, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In particolare, si segnala un aumento rispettivamente del 22% dell’abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, del 15% dei maltrattamenti contro familiari e conviventi e della sottrazione di persone incapaci, una diminuzione rispettivamente del 16% dell’adescamento di minorenni, del 17% della violazione degli obblighi di assistenza familiare, e del 24% della violenza sessuale aggravata perché commessa presso istituti di istruzione.

Nello stesso arco temporale, le vittime minori degli anni 18 risultano in aumento per le fattispecie di abbandono di persone minori o incapaci (+12%), di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina (+11%) e di pornografia minorile (+83%).

È rilevante segnalare che, tra le vittime dei reati di natura sessuale, risultano predominanti quelle di genere femminile. Invece, per i reati di abbandono di persone minori o incapaci, abuso dei mezzi di correzione o di disciplina e violazione degli obblighi di assistenza familiare risultano predominanti le vittime di genere maschile.

Sempre nel primo semestre del 2024, le segnalazioni a carico di presunti autori noti, in maggioranza di genere maschile, sono prevalentemente relative alla fascia d’età compresa tra i 35 e i 64 anni (60%).

Nel Rapporto viene poi sviluppato un approfondimento sulla cosiddetta “frontiera del mondo virtuale“, realizzato anche grazie al contributo fornito dal Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica. Nel biennio 2022-2023 si registrano il decremento dei casi di adescamento online e cyberbullismo e l’incremento dei casi di sextortion. Nel medesimo periodo pur risultando complessivamente in aumento anche il c.d revenge porn, ovvero la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, il numero di vittime minori si è ridotto dell’8%.

Una riflessione particolare va fatta sull’elevato numero di vittime di età inferiore ai 14 anni, che rimarca ulteriormente la gravità di un fenomeno preoccupante, anche per le conseguenze dello sviluppo psico-fisico dei giovani vittime di condotte criminose.

Il Rapporto mira a richiamare l’attenzione sul tema della violenza ai danni di minori, evidenziando l’operato delle Forze di polizia nel contrasto a un fenomeno odioso, vigliacco e aberrante, con l’auspicio che possa contribuire a supportare un percorso di crescita culturale che prenda avvio proprio dalla consapevolezza e dalla conoscenza.

Il Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno ha particolarmente a cuore il tema dei minori e l’attenzione delle Forze di polizia su questo fenomeno è sempre molto alta, attraverso lo sviluppo di specifiche sensibilità e professionalità investigative che contribuiscono all’attività di prevenzione e contrasto.

Tutelare i minori significa tutelare il nostro presente e il nostro futuro.

Giornata mondiale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza: redatto il Rapporto sui minorenni vittime di abuso

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