Genova, arrestati due saccheggiatori di auto di 18 anni
La Polizia di Stato di Genova, nella notte, ha arrestato due 18enni per i reati di rapina impropria in concorso tra loro e resistenza a Pubblico Ufficiale, denunciandoli, altresì, per ricettazione in concorso e porto d’armi ed oggetti atti ad offendere. Uno dei due è stato deferito anche per lesioni personali aggravate e false attestazioni ad un Pubblico Ufficiale sulle proprie qualità personali.
Genova, arrestati due saccheggiatori di auto di 18 anni.
I fatti si sono svolti questa notte, a seguito della chiamata di un residente che, allarmato dal rumore dei vetri infranti, si è affacciato dalla sua finestra scorgendo così due ragazzi nell’atto di rompere i finestrini delle auto parcheggiate per rovistare all’interno.
Due agenti in servizio presso il Commissariato Cornigliano sentendo la nota radio si sono precipitati a piedi sul posto, che distava da loro qualche decina di metri, intercettando i due saccheggiatori.
Mentre gli agenti del Commissariato Cornigliano si occupavano del ragazzo che si nascondeva nell’abitacolo di un’auto trafugata, gli operatori dell’U.P.G.S.P, giunti immediatamente sul posto, si mettevano sulle tracce del ragazzo che, imboccando via Bertolotti, si dava alla fuga.
In entrambe le circostanze, i poliziotti hanno dovuto far fronte a una strenua resistenza dei due fermati: il primo, che si nascondeva nell’autovettura, alla richiesta di uscire, ha spinto con un calcio la portiera contro uno dei due agenti, procurandogli così un taglio sulla mano, per poi colpire l’altro; il secondo, in fuga, raggiunto all’altezza di un supermercato, ha spintonato la poliziotta nel tentativo di divincolarsi dalla sua presa.
Le perquisizioni hanno permesso di scoprire che il primo aveva con sé un coltello con una lama di 5 cm, un cacciavite ed una pinza universale; nel suo zaino inoltre sono stati rinvenuti diversi oggetti alcuni dei quali sono stati riconosciuti come propri dai proprietari delle auto danneggiate.
Il secondo invece occultava nella tasca del giubbotto un cacciavite ed un utensile appositamente modificato per forzare le serrature ed una collana d’oro strappata da un lato.
I due giovani sono stati accompagnati in Questura dove uno dei due, per evitare conseguenze più gravose, ha finto di essere un minorenne nonostante le risultanze dei foto- riconoscimenti precedentemente effettuati dimostrassero tutt’altro.
Il magistrato di turno, notiziato in merito, ha disposto la loro traduzione presso il carcere di Marassi in attesa della convalida.
Si fa salva la presunzione di innocenza.
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