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Furti e aggressioni: per un italiano su 4 il luogo in cui abita è insicuro

Aumentano i reati commessi dai minori. Il 5% teme stupri

Furti e aggressioni: per un italiano su 4 il luogo in cui abita è insicuro.

Nel 2023 più di un cittadino su quattro (26,6%) giudica insicuro il luogo in cui abita: questo accade con più frequenza al Sud (30,5%) e nelle Isole (38,4%). Fra i crimini che più preoccupano gli italiani sul piano della sicurezza, spicca il furto in abitazione (26,6%), l’aggressione fisica (17,7%) e la paura di subire uno scippo (11,1%).

Il furto di dati personali su internet preoccupa il 9,9% dei cittadini, mentre raggiungono percentuali intorno al 7% la truffa, il furto sull’auto in sosta e la rapina. Il 4,8% ha paura di subire violenza sessuale e il 2,9% di subire altri reati. È quanto emerge da un’indagine condotta da Eurispes in collaborazione con il dipartimento della pubblica sicurezza e la direzione centrale della Polizia Criminale.

Poco più di un italiano su quattro (27,1%) afferma che acquisterebbe un’arma per autodifesa, il 72,9%, al contrario, non lo farebbe. Riguardo al giudizio sulla legittimazione al possesso di armi da fuoco, il 44,8% degli italiani la considera un pericolo, perché le armi possono finire nelle mani sbagliate, un 19,2% ritiene che sia un diritto da riservare solo a categorie particolari esposte a rischi (commercianti, ecc.), un 18,4% pensa, invece, che rappresenti la possibilità per qualunque cittadino di difendersi dai malintenzionati.

Quasi la metà del campione esprime il proprio timore rispetto al possesso di armi, la netta maggioranza manifesta una generale prudenza. I risultati confermano, secondo la ricerca, una diffusa resistenza culturale nel nostro Paese al possesso di armi, anche nell’ottica della difesa della propria persona e della propria famiglia da eventuali malintenzionati.

Il 47% degli italiani ritiene che i crimini siano commessi in misura uguale da italiani e stranieri. Una persona su cinque pensa invece che gli autori siano principalmente stranieri (20,7%) e solo il 6,1% attribuisce le colpe prevalentemente agli italiani. È invece del 26,2% la fetta di persone che non rispondono al quesito su chi siano i principali responsabili dei crimini tra italiani e stranieri.

Negli ultimi due anni le segnalazioni riferite ai minori denunciati o arrestati sono progressivamente aumentate: nel 2021 i minori sono stati 30.405 (+15,7% rispetto al 2020) e 33.723 nel 2022 (+10,9% rispetto al 2021).

eurispes

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