“Fermi, deve passare un treno”: i tre avvertimenti ignorati prima dell’incidente ferroviario di Brandizzo
Gli alert a "non procedere con i lavori" sarebbero avvenuti nell’arco di 26 minuti
“Fermi, deve passare un treno”: i tre avvertimenti ignorati prima dell’incidente ferroviario di Brandizzo.
Continuano le indagini della Procura di Ivrea sulla strage ferroviaria di Brandizzo, nel Torinese, costata la vita a 5 operai, travolti da un treno.
Sarebbero tre gli alert inascoltati su cui i magistrati stanno indagando. I tre avvertimenti ignorati, con ogni probabilità, avrebbero dovuto impedire alla squadra di operai di scendere sui binari.
I due indagati per l’incidente, Antonio Massa e Andrea Girardin Gibin, saranno interrogati nei prossimi giorni.
Si indaga, in particolare, sulle ultime comunicazioni: agli atti ci sono tre telefonate tra Massa e la dirigente movimento di Chivasso, che certificherebbero l’assenza del nulla osta per l’avvio del cantiere sui binari. Gli avvertimenti a “non procedere con i lavori” sarebbero avvenuti nell’arco di 26 minuti.
Stando, dunque, alle registrazioni, alle 23:30 di mercoledì 30 agosto, la sala operativa avrebbe fornito all’addetto Rfi a Brandizzo delle fasce orarie nel corso delle quali effettuare i lavori, in relazione ai passaggi previsti dei treni, ma nessun via libera ad avviare il cantiere.
Quando, a mezzanotte, Massa richiama Chivasso per ottenere il nulla osta, il primo treno di linea è già transitato ed è possibile che sia stato erroneamente scambiato per il secondo che, invece, stava arrivando proprio in quel momento in stazione, ad una velocità prossima ai 160 chilometri orari.
Gli operai, a quel punto, si trovavano già sui binari, evidentemente autorizzati dal referente Rfi e dal capocantiere, ma senza alcun via libera dalla centrale. Nella telefonata, prima che la linea cada, si sente il convoglio sopraggiungere. Quando, pochi secondi dopo, Massa riesce a ricontattare la centrale di Chivasso, la tragedia si è già consumata.
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