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Emergenza caldo in Italia: quattro morti, 20 città da bollino rosso e agricoltura sotto pressione

Due turisti muoiono in Sardegna, vittime anche a Genova e in Lombardia. Temperature oltre i 40°C, cresce l'allerta in 20 città. Laghi e fiumi reggono, ma si teme per i raccolti estivi.

Emergenza caldo in Italia: quattro vittime in poche ore, 20 città da bollino rosso e rischio siccità sotto controllo.

L’ondata di caldo che sta investendo l’Italia continua a mietere vittime, aggravando un’emergenza sanitaria e climatica che interessa l’intero territorio nazionale. In Sardegna, due turisti hanno perso la vita nel giro di poche ore mentre si trovavano in spiaggia. A Budoni, sulla costa nord-orientale dell’isola, un uomo di 75 anni originario di Terni si è accasciato al suolo ed è morto nonostante l’intervento tempestivo del 118 con ambulanza e elicottero. Poco distante, sulla spiaggia di Lu Impostu a San Teodoro, un 57enne di Treviso è stato colto da un malore improvviso. Anche in questo caso, ogni tentativo di soccorso si è rivelato inutile. Le temperature, superiori ai 40 gradi, si confermano letali soprattutto per le persone fragili.

Un altro decesso è stato registrato in Lombardia, dove un camionista di 70 anni è stato trovato senza vita all’interno del suo mezzo fermo in una piazzola di sosta tra Sirmione e Peschiera del Garda, lungo l’A4. Il malore fatale potrebbe essere stato aggravato proprio dal caldo intenso delle ultime ore. Sono intervenuti la Polizia stradale, i Vigili del fuoco e i sanitari del 118, ma non è stato possibile salvargli la vita.

Anche a Genova si registra una vittima: un anziano di 85 anni, ricoverato al Pronto Soccorso del Policlinico San Martino per disidratazione e patologie pregresse, è morto per scompenso cardiaco. Il nosocomio ha segnalato nove accessi legati a problematiche dovute alle alte temperature, tutti riguardanti pazienti anziani e vulnerabili.


I dati Copernicus e Nasa

Allerta caldo in aumento

Il Ministero della Salute ha aggiornato il bollettino sulle ondate di calore: oggi e domani saranno 18 le città da bollino rosso, tra cui Roma, Milano, Firenze, Bologna, Torino e Palermo. Venerdì il numero salirà a 20, con l’ingresso di Pescara e Venezia nell’elenco delle città più a rischio. Particolarmente colpite le città del Nord, come Brescia e Bolzano, in allerta rossa continuativa dal 26 giugno. Sono invece sette i centri urbani in preallerta (bollino giallo): Bari, Cagliari, Catania, Civitavecchia, Messina, Napoli e Reggio Calabria.

Fiumi e laghi tengono, ma si teme per i raccolti

Nonostante le temperature record, la situazione idrica per ora appare sotto controllo, grazie alle piogge abbondanti dei mesi scorsi. Secondo l’Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni (Anbi), il Lago di Garda è riempito al 90% della sua capacità, con un livello di 117 cm sullo zero idrometrico. Il Lago d’Iseo è al 74%, mentre il Po mostra livelli in calo ma ancora adeguati per irrigare i campi. Il secondo raccolto, in particolare quello di mais, è in corso e richiede ingenti quantità d’acqua.

I consorzi di bonifica rassicurano sul presente ma invitano alla prudenza per i prossimi mesi. “Riusciamo a garantire 8.000 litri al secondo, metà della nostra capacità”, spiega Simone Minelli, presidente del Consorzio Terre dei Gonzaga. Anche nel Garda Chiese si prevede una riduzione del 7% dell’acqua derivata dal canale Arnò, ma si compenserà con pozzi di riserva. “La priorità – sottolineano i presidenti dei consorzi – è evitare sprechi e garantire risorse per l’agricoltura”.

Appello alla prevenzione

Le autorità sanitarie raccomandano di seguire scrupolosamente le indicazioni contro il caldo: evitare l’esposizione nelle ore centrali, mantenersi idratati, prendersi cura degli anziani e dei soggetti fragili, e monitorare costantemente i bollettini disponibili su www.salute.gov.it. Intanto si lavora a misure strutturali e protocolli per proteggere i lavoratori più esposti, con ordinanze regionali che vietano le attività all’aperto nelle ore più calde in diverse regioni, tra cui Sardegna, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia e Sicilia.

L’Italia, ancora una volta, si ritrova a fronteggiare un’estate estrema, che mette a dura prova la salute pubblica, l’equilibrio ambientale e le capacità di risposta delle istituzioni.

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