fbpx
CAMBIA LINGUA

Emanuela Orlandi, la procura di Roma riapre le indagini: acquisiti gli atti dal Vaticano

È la terza inchiesta che la magistratura italiana apre sulla sparizione della ragazza

Emanuela Orlandi, la procura di Roma riapre le indagini: acquisiti gli atti dal Vaticano.

Dopo la prima inchiesta aperta lo scorso gennaio dal Tribunale Vaticano guidato dal procuratore Alessandro Diddi, anche lo Stato Italiano decide di indagare per la terza volta sul caso di Emanuela Orlandi: la Procura di Roma ha riaperto le indagini.

A 40 anni dalla scomparsa, sono stati acquisiti gli atti, messi a disposizione dalla Santa Sede, nell’ambito del procedimento già aperto a Piazzale Clodio sulla scomparsa della cittadina vaticana che il 22 giugno 1983, appena 15enne, non era rientrata a casa dopo le lezioni di musica.

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Un procedimento avviato dopo che il Csm aveva chiesto informazioni su un esposto presentato al consiglio dai familiari della ragazza. L’indagine è stata affidata ad un sostituto procuratore esperto, il pubblico ministero Stefano Luciani, che già si era occupato del caso Orlandi in merito alle dichiarazioni dell’ex procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo.

A condurre le indagini, invece, i pm romani diretti da Francesco Lo Voi, con la collaborazione dei magistrati del Vaticano guidati da Diddi. Da quanto si apprende, i magistrati della Santa Sede e quelli romani avrebbero già iniziato un lavoro congiunto.

emanuela orlandi

La scomparsa di Emanuela Orlandi è uno dei più celebri casi irrisolti della storia italiana e vaticana. Negli anni le varie piste nazionali e internazionali hanno chiamato in causa lo stesso Stato Vaticano, lo Stato Italiano, il terrorismo internazionale, i servizi segreti di diversi Stati, la Banda della Magliana, e persino l’ombra di un complotto interno alla Santa Sede per coprire un presunto scandalo sessuale legato alla pedofilia.

La vicenda viene spesso collegata alla quasi contemporanea sparizione di un’altra adolescente romana, Mirella Gregori, scomparsa il 7 maggio 1983 e anche lei mai più ritrovata.

«È una cosa positiva che la Procura di Roma abbia acquisito atti dal Vaticano, perché per la prima volta ci sarà una collaborazione, sempre negata in passato, tra Santa Sede e magistratura ordinaria». È quanto ha dichiarato Pietro Orlandi commentando la notizia relativa al nuovo impulso alle indagini sulla scomparsa della sorella.

Laura Sgrò, l’avvocata di Pietro, in una dichiarazione all’Ansa, precisando che ancora non c’è nessun coinvolgimento della famiglia Orlandi in questa nuova fase di indagini, ha detto: «È una bella notizia, è quello che noi chiediamo da anni per avere la verità su Emanuela».

È la terza inchiesta che la magistratura italiana apre sulla sparizione della ragazza. La prima durò dal 1983 al 1997. La seconda fu aperta nel 2008 e fu chiusa nel 2015. Ma nessuna delle due portò aa una soluzione del caso. La notizia è che ora ci sono ben tre indagini parallele e in dialogo tra loro (quella vaticana, quella della procura di Roma e forse l’apertura dell’inchiesta parlamentare) che provano a dare risposte ad una famiglia che da 40 anni chiede la verità.

pietro orlandi

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×