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Ecco come i finti tecnici dell’acquedotto truffavano gli anziani in Piemonte

In manette due uomini ritenuti presunti autori di un tentativo di furto aggravato in abitazione

Ecco come i finti tecnici dell’acquedotto truffavano gli anziani in Piemonte.

Il 31 luglio scorso, i Carabinieri della Compagnia di Mondovì hanno arrestato due uomini ritenuti presunti autori di un tentativo di furto aggravato in abitazione.

I due avrebbero suonato al citofono di una 84enne, fingendosi operai della società di gestione dell’acquedotto pubblico. Con questa scusa uno  dei due è riuscito ad entrare nell’appartamento della donna affermando di dover eseguire un controllo, in quanto l’impianto idrico era contaminato dal mercurio.

L’anziana, sola in casa, ha replicato con prontezza di non aver riscontrato alcun problema nella sua utenza, quindi il truffatore ha cercato di convincerla chiamando e facendola parlare al telefono con il complice e finto collega, senza ottenere, anche in questo caso, il risultato sperato. Nel frattempo, la scena non è passata inosservata ad una vicina di casa, che ha allertato i Carabinieri telefonando al 112, e ha fornito la descrizione dei due truffatori e del loro veicolo.

In pochissimo tempo, le pattuglie della Radiomobile e delle Stazioni della Compagnia di Mondovì hanno intercettato uno dei due uomini alla guida dell’utilitaria segnalata, rintracciando poco dopo anche il complice, il quale, nel frattempo, aveva raggiunto la stazione ferroviaria di Mondovì, dove era in attesa del treno diretto a Torino. 

La tecnica utilizzata dagli arrestati è una delle più comuni: uno o più finti tecnici dell’acquedotto inducono in errore gli anziani raccontando che è presente una contaminazione nella rete idrica e che questo inconveniente tecnico potrebbe danneggiare gioielli e valori in genere, pertanto chiedono alla potenziale vittima di metterli al sicuro, ad esempio nel frigorifero. È in questo momento che creano un diversivo controllando tutti i punti acqua della casa, mentre un complice, già presente nell’abitazione o in attesa fuori dalla porta lasciata precedentemente socchiusa, entra e prende il bottino dal posto prestabilito.

In questo caso però, così come consigliato nei numerosi incontri informativi tenuti dall’Arma per la prevenzione di questi fenomeni, l’attenzione della vittima, la sua decisione nel rispondere al finto tecnico ed il contributo del vicinato hanno permesso, con una semplice chiamata al 112, di far intervenire i carabinieri che hanno fermato e controllato i due malintenzionati.

Il 4 agosto scorso gli arrestati sono comparsi davanti al Giudice che ha convalidato l’arresto: i due hanno ricevuto inoltre il foglio di via obbligatorio dal Comune di Mondovì, con divieto di ritorno per la durata di tre anni.

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