Duplice omicidio a San Candido: uccide il padre e una vicina, muore durante il blitz del GIS
Tragedia in Alto Adige: un 48enne uccide il padre e una vicina intervenuta per i rumori. Si barrica in casa e, durante l'irruzione delle forze speciali, si toglie la vita. Indagini in corso.
Duplice omicidio a San Candido: uccide il padre e una vicina, muore durante il blitz del GIS.
Ewald Kühbacher, un uomo di 48 anni ed ex guardia di sicurezza privata, è stato protagonista di un tragico evento a San Candido, in Alto Adige, che ha scosso profondamente la comunità locale. La sera di sabato 17 agosto, intorno alle 23, Kühbacher ha ucciso il padre novantenne, costretto a letto a causa di una malattia, e una vicina di casa di 50 anni. Quest’ultima, allarmata dai rumori sospetti provenienti dall’appartamento dei Kühbacher, è salita al piano superiore per capire cosa stesse accadendo, ma è stata colpita a morte sul pianerottolo di casa.
L’allarme è stato lanciato da un’altra vicina di casa, preoccupata dall’odore di gas che aveva iniziato a percepire e dagli spari che sembravano provenire dall’appartamento di Kühbacher. Immediatamente, i Vigili del fuoco sono stati chiamati e si sono recati sul posto. Tuttavia, al loro arrivo, sono stati accolti da diversi colpi di arma da fuoco esplosi dall’interno dell’appartamento. I proiettili hanno colpito e danneggiato alcuni veicoli di soccorso e di privati cittadini parcheggiati all’esterno dell’edificio, ma fortunatamente non hanno causato feriti. Vista la situazione di estrema pericolosità, le autorità hanno deciso di isolare la zona circostante l’abitazione, situata vicino alla stazione ferroviaria di San Candido, e di chiudere la strada statale per garantire la sicurezza dei residenti e degli operatori di soccorso.
La situazione si è protratta fino alle prime luci dell’alba, con Kühbacher che continuava a sparare verso chiunque tentasse di avvicinarsi alla sua abitazione. Nel corso della notte, le forze dell’ordine, affiancate dai volontari della Croce Bianca e della Protezione Civile, hanno monitorato attentamente l’evolversi della situazione, cercando di trovare un modo per neutralizzare la minaccia senza ulteriori spargimenti di sangue.
Nella tarda mattinata di domenica 18 agosto, dopo ore di stallo, è stato deciso di effettuare un’irruzione nell’appartamento. Il Gruppo di Intervento Speciale (GIS) dei Carabinieri, unità d’élite addestrata per operazioni di alto rischio, ha preso il comando delle operazioni. Le teste di cuoio hanno piazzato delle micro cariche esplosive sulla porta d’ingresso per poter entrare rapidamente e prendere il controllo della situazione. Non appena i militari hanno fatto irruzione nell’appartamento, Kühbacher ha aperto il fuoco contro di loro. Tuttavia, i carabinieri hanno scelto di non rispondere al fuoco, nel tentativo di evitare ulteriori vittime.
Rendendosi conto di essere circondato, Kühbacher si è rifugiato in un’altra stanza dell’appartamento, dove ha puntato l’arma contro se stesso e si è sparato alla gola. Gravemente ferito, è stato subito trasportato all’ospedale più vicino, ma nonostante gli sforzi dei medici, è morto poco dopo a causa delle gravi lesioni riportate.
Le indagini, ora affidate alla Procura di Bolzano, mirano a fare luce sui dettagli di questa tragica vicenda. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire con esattezza gli eventi della notte e di determinare il tipo di arma utilizzata per il duplice omicidio. Una delle ipotesi al vaglio è che Kühbacher abbia utilizzato una delle armi da fuoco appartenenti al padre, un ex guardia forestale in pensione.
La comunità di San Candido è stata profondamente scossa da questo drammatico episodio.
Il sindaco, Klaus Rainer, ha espresso il suo dolore definendo l’accaduto un “capitolo nero nella storia della nostra comunità“. Ha sottolineato come la città sia ora in lutto e come la ferita lasciata da questi eventi tragici sarà difficile da rimarginare. Rainer ha anche voluto lodare l’operato delle forze dell’ordine, dei Vigili del fuoco, della Croce Bianca e della Protezione Civile, che, intervenuti inizialmente per una presunta fuga di gas, si sono trovati coinvolti in una situazione estremamente pericolosa e imprevedibile. Solo grazie al coraggio e alla professionalità delle unità speciali del GIS, ha aggiunto il sindaco, si è riusciti a evitare ulteriori vittime e a riportare la situazione sotto controllo.
In questo momento di dolore, l’intera comunità di San Candido si è stretta intorno ai familiari delle vittime, cercando conforto e sostegno reciproco. Le indagini proseguiranno nei prossimi giorni per chiarire ogni aspetto della vicenda, mentre il paese cerca di riprendersi da questa terribile tragedia.
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