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Crosetto incontra i rappresentanti italiani della Global Sumud Flotilla: “Dialogo necessario, ma rischi inaccettabili se si forzasse il blocco”

Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha incontrato i portavoce italiani della Global Sumud Flotilla: “Dialogo necessario, ma tentare di forzare un blocco navale espone a rischi altissimi”.

Crosetto incontra i rappresentanti italiani della Global Sumud Flotilla: “Dialogo necessario, ma rischi inaccettabili se si forzasse il blocco”.

Roma, 28 settembre 2025 – Si è svolto oggi pomeriggio un incontro formale tra il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, e i portavoce e rappresentanti italiani della Global Sumud Flotilla, movimento che ha dichiarato l’intenzione di organizzare missioni navali a favore della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. L’incontro si è tenuto alle 15:15 presso il Comando della Compagnia Carabinieri Roma–San Pietro e ha visto presenti, tra gli altri, la portavoce della Flotilla Maria Elena Delia e le attiviste Simona Moscarelli e Giorgina Levi.

La conversazione – definita dal Ministro un confronto “sincero e corretto” – ha messo al centro temi delicati: la legittimità dell’azione umanitaria, le modalità operative, il rischio per la sicurezza degli attivisti e la possibilità di canalizzare aiuti attraverso corridoi diplomatici e umanitari già attivi.

Le preoccupazioni del Governo e la chiamata al dialogo

Nel corso dell’incontro il Ministro Crosetto ha ribadito le sue riserve e le valutazioni del Governo sulle possibili conseguenze di un’azione navale che tentasse di forzare un blocco marittimo. Le dichiarazioni del Ministro sono state riportate integralmente:

“Oggi pomeriggio, alle ore 15.15, ho incontrato, presso il Comando della Compagnia Carabinieri Roma-San Pietro, la portavoce della Global Sumud Flotilla, Maria Elena Delia, e le altre esponenti del movimento Simona Moscarelli e Giorgina Levi. Ho ribadito loro tutte le mie preoccupazioni, ma anche l’importanza del dialogo e la necessità di evitare azioni che possano mettere a rischio qualunque vita, in primis degli attivisti italiani.

L’obiettivo dichiarato della Flotilla è quello di aiutare il popolo di Gaza, ma è fondamentale che questo impegno non si traduca in atti che non porterebbero ad alcun risultato concreto, ma che, al contrario, rischierebbero di avere effetti drammatici con rischi elevati ed irrazionali.

La priorità mia e del Governo è e resta la sicurezza e il ricorso a soluzioni efficaci e sicure per aiutare realmente la popolazione di Gaza, attraverso i canali umanitari e diplomatici, tutti già attivi.

Le istituzioni italiane – a partire dal Presidente della Repubblica, dal Presidente del Consiglio e da tutte le principali cariche dello Stato – stanno profondendo ogni sforzo diplomatico e operativo affinché prevalga il senso di responsabilità.

Ma qualora la Sumud Flotilla decidesse di intraprendere azioni per forzare un blocco navale si esporrebbe a pericoli elevatissimi e non gestibili, visto che parliamo di barche civili che si pongono l’obiettivo di “forzare” un dispositivo militare. Sono certo che si possano ottenere risultati migliori e maggiori per il popolo palestinese in altri modi, mezzi e sistemi, come ho ribadito loro, ringraziando per il confronto sincero e corretto”.

Le parole del Ministro sintetizzano la linea ufficiale dell’Esecutivo: apertura al dialogo e alla solidarietà umanitaria, ma rigido richiamo alla responsabilità operativa e alla sicurezza dei cittadini italiani coinvolti.

I punti emersi durante l’incontro

Secondo quanto riferito, durante il colloquio sono stati toccati i seguenti nodi principali:

  • Valutazione dei rischi: Crosetto ha evidenziato come l’eventualità di forzare un blocco navale possa esporre imbarcazioni civili a pericoli elevati, soprattutto in presenza di dispositivi militari.
  • Canali alternativi: il Ministro ha sottolineato la preferenza del Governo per l’utilizzo di canali umanitari e diplomatici già attivi, ritenuti più sicuri ed efficaci per garantire aiuti concreti alla popolazione di Gaza.
  • Impegno istituzionale: Crosetto ha ricordato l’impegno delle massime cariche dello Stato – dal Quirinale a Palazzo Chigi – nelle iniziative diplomatiche volte a prevenire escalation e a favorire percorsi di assistenza.
  • Disponibilità al confronto: nonostante le forti perplessità, il Ministro ha ribadito l’importanza del dialogo con gli organizzatori della Flotilla, ringraziandoli “per il confronto sincero e corretto”.

Reazioni e prospettive pratiche

L’incontro conferma l’attenzione del Governo verso iniziative civili che vogliano portare soccorso a popolazioni in difficoltà, ma anche la ferma volontà di evitare gesti che possano degenerare in crisi internazionali o mettere a rischio vite umane. La posizione ufficiale invita dunque a privilegiare percorsi negoziali e logistici coordinati dalle istituzioni e dalle organizzazioni internazionali competenti.

Per la Global Sumud Flotilla la riunione rappresenta un momento di confronto con le autorità italiane: il risultato pratico dell’incontro dipenderà ora dalle scelte operative del movimento e da eventuali ulteriori interlocuzioni con il Governo.

Volontà di aiuto e necessità di prudenza

L’appello del Ministro Crosetto è netto: la solidarietà verso Gaza è riconosciuta e condivisa, ma non può trasformarsi in azioni che espongano a rischi inaccettabili cittadini e operatori civili. La linea del Governo, confermata oggi al Comando della Compagnia Carabinieri Roma–San Pietro, resta quindi quella del dialogo responsabile e della ricerca di soluzioni umanitarie e diplomatiche che tutelino la vita delle persone e la stabilità della regione.

 

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