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Crema, alcolici a minori di 16 anni: indagati i titolari di un negozio, il Comune chiede la sospensione della licenza

Crema (Cremona), il Commissariato di Pubblica Sicurezza nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno del consumo ed abuso di alcolici tra i minorenni ha effettuato mirati servizi presso alcuni locali ubicati in città.

In uno di questi esercizi pubblici si accertava che venivano somministrate svariate sostanze alcoliche a sei minori, residenti nel cremasco, di età compresa tra i 12 e i 15 anni e solo l’intervento degli operanti impediva un ulteriore consumo con conseguenze deleterie alla salute dei giovani clienti.
In considerazioni di ciò sono stati segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cremona per la violazione all’art. 689 1° comma c.p., il dipendente che ha somministrato di fatto ai minori le bevande alcoliche omettendo di accertare l’effettiva età degli stessi e i titolari del locale per aver omesso di vigilare sull’operato del proprio personale.
La norma, che va a tutelare la salute delle persone e nello specifico dei minorenni, infatti vieta la vendita o somministrazione di bevande alcoliche a minori degli anni 16 e prevede in caso di violazione l’arresto fino ad 1 anno stabilendo inoltre che in caso il fatto venga commesso più di una volta si applica anche la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.000 euro a 25.000 e la sospensione dell’attività per 3 mesi.
Visto il grave abuso è’ stata richiesta al Comune di Crema l’emissione di un provvedimento di sospensione temporanea della licenza ai sensi dell’art.10 TULPS.
Sempre nell’ambito dei sopracitati servizi veniva indagato in stato di libertà ai sensi dell’art. 651 c.p. (Rifiuto di indicazioni sulla propria generalità) un giovane residente a Crema di anni 19.
Lo stesso, all’esterno di un locale della città, si trovava in compagnia di numerosi coetanei che causavano schiamazzi e rumori molesti provocando fastidio e turbamento a chi risiedeva nelle abitazioni vicine.
Il giovane, dando segni di insofferenza al controllo di polizia, si rifiutava di declinare le proprie generalità agli agenti; veniva pertanto accompagnato in Commissariato per la relativa identificazione ed indagato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cremona.

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