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Coronavirus: Milano e Lombardia, ecco le nuove regole anticontagio emanate questa notte dal Governo

Coronavirus, Milano e la Lombardia: misure emanate dal Governo questa notte per contenere l’epidemia.

Le misure del Governo per limitare il contagio da Coronavirus, che ha superato i 5883 mila casi accertati (situazione in tempo reale dal Dipartimento della Protezione Civile) in Italia e 3.420 in Regione, sono stringenti per Milano, per tutta la Regione e per altre province italiane del Nord: Modena, Parma, Piacenza, Rimini, Reggio-Emilia, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Vercelli e Asti. In pratica quasi 15 milioni di italiani.

Prima di tutto non si può entrare e uscire da queste province se non per gravi problemi di salute e comprovati (con autorizzazione del Prefetto) motivi di lavoro; chi risiede in altre regioni può uscire ma arrivato a destinazione dovrà avvertire l’Ast  e mettersi in quarantena ed isolamento per due settimane; restano chiusi tutti i cinema, i teatri e i luoghi di culto e di cultura. Divieto per matrimoni, funerali e altri riti religiosi oltre, ovviamente, a qualsiasi riunione o meeting di qualsiasi tipo, in particolare quelli che coinvolgono medici e infermieri.

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Restano chiuse le scuole, le università, le palestre, i centri benessere, Bar e ristoranti saranno aperti solo dalle 6 alle 18, e dovranno mantenere l’obbligo di distanza di un metro altrimenti l’attività sarà sospesa. Centri commerciali e supermercati di media grandezza aperti in settimana e non nel weekend.

Spostamenti all’interno delle aree sono consentiti ma solo se motivati da indifferibili esigenze di lavoro o salute. L’accesso di parenti e visitatori a ospedali, hospice, strutture residenziali per anziani, pronto soccorso è «limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura  che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione».

Sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati. Nel decreto si legge anche, però, che «resta consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse».

Rassicurazioni sono poi arrivate per i lavoratori e le imprese lombarde dal Governatore Attilio Fontana: « Nella notte ho avuto una telefonata con il presidente Conte e mi ha garantito sulle due problematiche più sentiti dalle imprese», ha spiegato il governatore in merito alle conseguenze per l’economia del nuovo decreto sul Coronavirus. «La possibilità di circolazione delle merci e dei lavoratori sono considerate acquisite. Non ci sono limiti né alla circolazione delle merci né dei dipendenti, anche perché a quel punto tanto valeva dire che chiudevamo le aziende. Mettere le aziende nelle condizioni di produrre un prodotto e non lasciarlo portare al cliente… è inutile farglielo produrre», ha detto in Tv.

Restano validi i dettami per tutti di: stare il più possibile a casa o comunque limitare la vita sociale, lavarsi le mani e disinfettarle in continuazione, rispettare le distanze oltre il metro con chiunque, disinfettare i luoghi e gli indumenti a temperature oltre 60 gradi, evitare qualsiasi affollamento.

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