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Como, 300 persone alla festa da ballo senza autorizzazioni: “La Limonaia” chiuso per 3 giorni

Como, nell’ambito dei controlli agli esercizi pubblici disposti dal Questore di Como, anche con riguardo al rispetto della normativa anti-covid, nello scorso fine settimana, personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della Questura di Como, ha ispezionato, unitamente a militari della Guarda di Finanza di Erba, il ristorante “La Limonaia” di Merone.
Anche in questo caso gli operatori della Questura hanno svolto una preventiva attività di osservazione in incognito come comuni avventori, documentando con immagini registrate, lo svolgimento di una serata danzante con numerose persone. In particolare l’esercizio pubblico in questione è risultato autorizzato a svolgere attività di somministrazione di cibo e bevande ma nell’occasione nella parte esterna del locale era stata improvvisata una sorta di pista da ballo, liberando la zona dai tavolini e diffondendo della musica mediante un DJ.
Al locale si aveva accesso sicuramente per cenare ma, pagando un ingresso minimo che rendeva possibile la fruizione del bar, era data la possibilità di ballare. In ogni caso, non veniva effettuato alcun contingentamento al fine di evitare l’assembramento e gli avventori, nonostante la presenza di numerose persone, più di 300, non indossavano alcun dispositivo di protezione.
Alla luce di quanto constatato e considerata l’attuale situazione pandemica e la normativa anti-covid in atto, per cui le attività quali discoteche e sale da ballo non sono ancora aperte per evitare il propagarsi del contagio, il gestore del locale è stato sanzionato per numerose violazioni in materia di prevenzione e repressione della pandemia da Covid-19, con l’immediata chiusura dell’èsercizio per tre giorni.
Ad esito degli opportuni accertamenti svolti al fine di documentare l’esercizio abusivo del pubblico spettacolo, nella specie l’attività di discoteca, il gestore è stato deferito alla competente A.G. per il reato di cui all’art. 681 c.p. in relazione all’art. 80 T.U.L.P.S..

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